Canzone di notte n. 2 – Francesco Guccini

Album

È contenuto nei seguenti album:

1976 Via Paolo Fabbri 43
2010 Storia di altre storie

Testo Della Canzone

Canzone di notte n. 2 – Francesco Guccini

E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire “sono”
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c’è da bere
e mi riempio il bicchiere..

E l’ eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir “Dove ho mancato, dov’è stato?”,
a dir “Dove ho sbagliato?”

Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t’annoi
e tutti i dubbi tuoi…

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar “normalità”,
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!

Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po’ stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po’ differente…

Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano “Pensiero”…

Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata…

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno…

E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell’ ipocondria ben nota,
poi… la bottiglia è vuota…

 


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Accordi

   
Ladim7 Sol Sol7 Fa Do
  Do                    	 Mi-
E un'altra volta è notte e suono
    Do         Sol           La-
non so nemmeno  io per che motivo
Fa      Sol       Do
forse perch? son  vivo
  Fa                           Do
e voglio in questo modo dire  "sono"
   Ladim7           Sol7       Do
o forse perchè è un modo pure questo
    Fa            Do
per non andare a letto
   Re9/Fa#                   Sol7 Fa
o forse perchè ancora c'?è da bere
		      Do Ladim7 Sol 7 Fa Do
e mi riempio il bicchiere.
E l'eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, 
dei brindisi felici
In cui ciascuno chiude la sua pena
In cui ciascuno non è come adesso 
da solo con sè stesso
A dir "Dove ho mancato, dove è stato"
A dir "Dove ho sbagliato"
Eppure fa piacere a sera
Andarsene per strade ed osterie, 
vino e malinconie
E due canzoni fatte alla leggera
In cui gridando celi il desiderio
Che sian presi sul serio
Il fatto che sei triste o che t'annoi
E tutti i dubbi tuoi
Ma i moralisti han chiuso i bar
E le morali han chiuso i vostri cuori
E spento i vostri ardori
è bello,  ritornar normalità
è facile tornare con le tante
Stanche pecore bianche.
Scusate, non mi lego a questa schiera:
Morrà pecora nera.
Saranno cose già sentite
O scritte sopra un metro un po' stantio,
Ma intanto questo è mio
E poi, voi queste cose non le dite
Poi certo per chi non è abituato
Pensare è sconsigliato
Poi è bene essere un poco diffidente
Per chi è un po' differente
Ma adesso avete voi il potere
Adesso avete voi supremazia, 
diritto e Polizia
Gli dei, i comandamenti ed il dovere
Purtroppo non so come siete in tanti
E molti qui davanti
Ignorano quel tarlo mai sincero
Che chiamano "Pensiero"
Però non siate preoccupati
Noi siamo gente che finisce male: 
galera od ospedale
Gli anarchici li han sempre bastonati
E il libertario è sempre controllato
Dal clero, dallo stato
Non scampa, fra chi veste da parata
Chi veste una risata
O forse non è qui il problema,
E ognuno vive dentro ai suoi egoismi
Vestiti di sofismi
E ognuno costruisce il suo sistema
Di piccoli rancori irrazionali,
Di cosmi personali
Scordando che poi infine tutti avremo
Due metri di terreno
E un'altra volta è notte e suono
Non so nemmeno io per che motivo
Forse perchè son vivo
O forse per sentirmi meno solo
O forse perchè è notte e vivo strani
Fantasmi e sogni vani
Che danno quell'ipocondria ben nota
Poi... la bottiglia è vuota

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