Che bella gente – Herbert Pagani

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Testo Della Canzone

Che bella gente – Herbert Pagani di Herbert Pagani

(di: Jacques BrelHerbert Haggiag Pagani)

Terra lavorata

Grano che ondeggia al sole

Grano grano grano grana

Grana – soldi

Soldi – avarizia

Avarizia – morte della poesia

Poesia di un mio amico

Enzo – un brillante avvocato penalista

Che regala la sua gioventù

Il suo impegno il suo ingegno

Alla sua terra

Invece di venire a fare piazza pulita

Dei nomi, dei grossi nomi del foro di Milano

E annega invece le sue serate nelle irose confidenze di un caffè di paese.

Che bella gente

Lei parla bene avvocato perché non conosce

Lo vede, quello là,

si’, si’, quello col testone

lui a quest’ora qua

lui non sa già più il suo nome

un nome rispettato

la casa sulla piazza

mai che abbia lavorato

arriva qui ogni sera

inchioda il suo sedere

davanti a un tavolino

e affoga nel barbera

poi, quando vien mattino,

te lo ritrovi dove,

ma in chiesa, sissignore,

dritto come una scopa

con l’occhio da affogato

va a far la comunione per smaltire il vino

Creda, caro avvocato,

che quella mezza sega

non pensa mica, sa … non pensa mica, no … prega !

E poi c’è il fratellino,

un temperapennini,

ragioniere al catasto,

incassa bustarelle,

distribuisce inchini,

peggio d’un dente guasto,

pensi che s’è sposato con una mezza gobba

solo perché ha la dote

ma non gli basta mai

col suo bel cappellino

col suo bel cappottino

col suo bel seicentino

fa pure lo strozzino

non manca a una funzione

deve tenere d’occhio

sessanta debitori che lui tiene in ginocchio.

Creda caro avvocato

Che quel fetente la’

Non prega mica sa … quello non prega … frega !

Poi ci sono gli altri

La madre sempre muta

Che macina i golfini

E il padre possidente

Che è morto scivolando

Sul pavimento a cera

Da una cornice nera come da una finestra

Osserva tutto il gregge

Che mangia la minestra

E senti fare ggggllllll ….

E poi c’è la bisnonna

Che trema ma non muore

Le contano le ore

E invocano il momento

Di chiudere la bara

E aprire il testamento

Eh! Creda caro avvocato

Che ai loro funerali

Mica si canta, sa … si conta !

E poi, e poi,

e poi e poi e poi

c’è Margherita

bella come il sole

lei non ha idea del bene che mi vuole

Sognava addirittura una casa nostra

Piena di finestre e quasi niente mura

E dentro solo noi

A ridere di gioia

La cosa è già sicura solo che c’è una noia

La sua famiglia è contro

La sua famiglia è contro

Ce l’hanno su con me

Mi danno del pezzente

Mi danno del pavone

E già, per quella gente,

è meglio un delinquente

ma con la posizione

e anche se la figlia sembra differente

è nata ed è cresciuta

in quell’ambiente.

Da un mese a questa parte

La tengono al guinzaglio

E quando ci incontriamo

Gli occhi di lei mi fissano

E sembra che mi dicano

Che un giorno fuggirà

Che mi raggiungerà

Allora in quel momento, io le credo,

sa,

ma solo in quel momento, avvocato,

perchè da quelle case

nessuno scappa mai

ha capito, avvocato ?

da lì non si va via

oh, ma com’è tardi, avvocato.

Io tormo

A casa mia..

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