(di
Antonello De Sanctis e
Paolo Frescura)
Paolo Frescura
Quei giorni segnati a matita sul tuo calendario
I tuoi segnalibri di fiori in fondo al diario
E tu all’improvviso mi chiedevi piano
Che cosa faresti se aspettassi un bambino
E una fossetta giocava sul tuo viso.
Così con due fili di ferro appena piegati
Ci siamo scambiati gli anelli e per gioco sposati
Ma sotto il tuo golfino trasparente
Mi resi conto che non portavi niente
E dolcemente finimmo a terra
Piccolo amore mio occhi limpidi e puliti
Piccolo qmore mio ma che mi fai
E giochi con un fiore strano
Che ti vola via lontano
E cade su di me
Piccolo amore mio l’amore grande che mi dai occhi teneri e smarriti
Piccolo amore mio
Due rondini affidate al cielo che non torneranno mai
E mentre bagna i vestiti la schiuma del mare
Restiamo abbracciati così e non serve parlare
Mi guardi con quell’aria provocante
Poi togli la fascetta indiana dalla fronte
E dolcemente ti sfioro il viso.
Piccolo amore mio occhi limpidi e puliti
Piccolo amore mio ma che mi fai
E tutti gli attimi perduti
Dentro te li ho ritrovati
Se parli così.