Guido piano

Album

è  contenuto nei seguenti album:

1984 Fabio Concato
1994 Scomporre e ricomporre
2003 Voilà
2007 Oltre il giardino

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Testo Della Canzone

Guido piano di Fabio Concato

Guido piano
e ho qualcosa dentro al cuore
che mistero
non so neanche dove andare
e m’allontano
anche se dovrei tornare
lei m’aspetta
si potrebbe preoccupare ma c’e’ tanto sole
e mi accorgo che ne ho bisogno come un fiore
e ho bisogno di stancarmi e di camminare
di sentire l’acqua il vento e di respirare
peccato che qui vicino non c’e’ il mare
guido piano
che mistero dopo il ponte cambia il mondo
viene voglia di cantare
questa sera
te lo voglio raccontare
son sereno
come se fosse Natale
e ho tanta voglia
di sdraiarmi su questa terra cosi calda
di dormire e di sognare che questo fiume
lentamente mi porta fra i monti e le pianure
e mi culla come un bambino fino al mare.
Amore mio perche’ ogni volta scappo via
siamo cosi lonatani dalla vita e dai profumi
forse t’incontrero’ dove comincia il mare
quando mi svegliero’ saro’ migliore

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Accordi

 

       SOL4  SOL
Guido piano
	RE		 RE7
e ho qualcosa dentro al cuore
       DO   MI-
che mistero
	RE	      RE7
non so neanche dove andare
        SOL4  SOL
e m'allontano
      RE           RE7
anche se dovrei tornare
        DO    MI-
lei m'aspetta
 	RE 	     RE7
e si potrebbe preoccupare
	      SOL4  SOL
ma c'e' tanto sole
       RE		RE7
e mi accorgo che ne ho bisogno
	  DO  MI-
come un fiore
	RE	    RE7
e ho bisogno di stancarmi
	  SOL4  SOL
e di camminare
      RE		RE7
di sentire l'acqua e il vento
	  DO  MI-
e di respirare
   RE		  RE7
peccato che qui vicino
	     DO  MI-   DO#-7 DO7+ SI- MI-
non c'e' il mare       LA7 RE7


Guido piano
che mistero dopo ponte
cambia il mondo
viene voglia di cantare
questa sera
te lo voglio raccontare
son sereno
come se fosse natale
e ho tanta voglia
di sdraiarmi su questa terra
cosi' calda
di dormire e di sognare
che questo fiume
lentamente mi porta fra i monti
e le pianure
e mi culla come un bambino
fino al mare

DO#-7
Amore mio
   DO7+		    SI-   MI-
perche' ogni volta scappo via
 LA-	       RE7
siamo cosi' lontani dai
   SOL	   	SOL7
profumi e dalla vita
DO#-7	      DO7+
forse t'incontrero'
	SI-	  MI-
dove comincia il mare
   LA-		RE7
e quando mi svegliero'
	  SOL4  SOL RE RE7 DO MI- ...
saro' migliore

Commenti

1 commento

  • tommaso ha detto:

    La mia argentea capigliatura ha avuto modo di vivere una buona parte della storia della musica,
    soprattutto se si considera i grandi cambiamenti che essa ha acquisito negli ultimi decenni. Da sempre gran parte dei testi delle canzoni si sono rifatti a stereotipi ben preconfezionati e molti anche molto gradevoli. Ogni tanto compare però un’eccellenza che, allontanandosi dagli stereotipi, evidenzia in poche parole grandi concetti che paiono accarezzare l’anima e/o l’intelletto di chi è all’ascolto.

    Una di queste canzoni è GUIDO PIANO di Fabio Concato, pubblicata nel 1984.
    La prima volta che l’ho sentita, ho subito avvertito un qualcosa che mi si era smosso dentro con le parole iniziali …. ho qualcosa dentro al cuore che mistero….
    Qual è quel qualcosa che l’uomo si porta dentro al cuore?
    A voler analizzare la cosa, si scivola subito nella vastità di tutto quello che può essere.
    Tutti noi abbiamo in comune la necessità di trovare una risposta a due domande fondamentali: “Chi siamo?” e “Perché viviamo?”. Chiedersi perché esistiamo, sapere come sono stati creati l’universo, la terra e la vita non è un interesse occasionale ma atavico.
    Le risposte a queste domande non sono contenute in nessuna enciclopedia.
    Prima che venisse fuori una maniera di pensare chiamata filosofia (600 a.C. circa), erano le diverse religioni a fornire le risposte a tutte quelle domande che gli uomini si ponevano. I filosofi greci cercarono di dimostrare agli uomini che queste interpretazioni dell’universo erano inattendibili. In questo modo la filosofia si rese indipendente dalla religione, cioè pensando in modo “scientifico”.
    Le fonti storiche che ci sono pervenute descrivono Socrate (tra i più autorevoli dei filosofi) come un personaggio animato da una grande sete di verità e di sapere, che però sembravano continua-mente sfuggirgli. Egli diceva di essersi convinto così di non sapere, ma proprio per questo di essere più sapiente degli altri. Ed è proprio il “sapere di non sapere”, un’ignoranza intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che diventa però movente fondamentale del desiderio di conoscere. Conoscere soprattutto percependo qualcosa attraverso i sensi.

    E qui in GUIDO PIANO si ritrova l’angoscia di non saper dove andare con il magone dentro al cuore, la ricerca di conoscere nuove emozioni sensoriali: sentire sulla pelle il calore del sole, l’acqua, il vento, il calore della terra. Insomma lo ricerca del … m’illumino d’immenso.
    Leopardi, stando sul colle solitario a lui tanto caro, immaginava che dietro la siepe che gli offuscava gran parte dell’orizzonte, vi fossero sterminati spazi con silenzi inconcepibili per l’uomo e con una profondissima quiete rassicurante. Qui c’è il ponte oltre il quale il mondo cambia e si è spinti ad andarci oltre perché ci si sente nel bel mezzo del nulla. Ti trovi in un punto dal quale non vedi niente e sei spinto a cercare qualcosa che stia oltre il ponte in un momento, non solo un luogo, da cui non puoi tornare indietro.
    Percezioni che non sempre nella coppia sono avvertite nella stessa maniera e così, mentre lui si fa cullare dal fiume che lentamente lo porterà sino al mare, lei ….. lo aspetta.
    Una canzone che va abbondantemente oltre l’amore tra un uomo e una donna, in un’altra dimensione.

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