Il mondo dove vivo

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Testo Della Canzone

Il mondo dove vivo di Articolo 31

Accusami di tutto io sono colpevole a volte ho infierito su chi era più debole, ho infranto delle regole, non sono l’ideale che magari ti aspetti, ma io rifletto in pieno il mondo dove vivo, specialmente i suoi difetti, se è vero che si nasce puri poi ci si sporca crescendo, è difficile restare puliti nuotando tentando di uscire dal fango, sono io il primo a dire che sono sbagliato, ma la mia condotta è il risultato di ciò che mi hanno insegnato, che quindi almeno mi sia tolta la metà della colpa che mi si faccia restituire almeno metà della merda raccolta, c’è chi mi ha detto che i soldi non contano alla fine più di un tot, a me sembra che la storia quaggiù giri tipo juke box, se non infili la moneta non funziona, la musica non suona e c’è ancora la persona con la zappa e quella con la corona, quindi fin da piccolo ho capito che dovevo fare quello che potevo per arrampicarmi sulla vetta del mondo dove vivo;

Rit.: Ti può sembrare una visione egoista e io eccessivo e negativo, ma non è un parere ciò che devo fare per non cadere. Io sono realista questo è il mondo dove vivo e se ne conosci un altro fammelo sapere.

Vivo di ciò che mi nutre e allo stesso tempo mi inquina, spesso mi trovo a fare mattina sul fondo di una lattina e non c’è medicina per questa malattia, il virus corre tutti i giorni nella via sotto casa mia, il menefreghismo, l’egoismo, l’arrivismo tanti gremlins sotto le candide spoglie di un intero organismo, gente allo spasmo che tenta di venire fuori facendosi un mazzo tanto criticati, ostacolati da chi ci ha sempre avuto chi pagava il conto. Ieri ho pensato a un mondo di pace, senza un nemico, senza un confine, senza il concetto di straniero, era un bel pensiero, ma io non c’ero e comunque li non sarei servito a niente, io sono un delitto con l’odio come movente e il rancore come attenuante. Così m’hanno voluto, così m’hanno cresciuto, tutto quello che c’ho avuto l’ho ottenuto senza aiuto, se non dalla famiglia dai fratelli che erano con noi prima dei dischi d’oro, quindi ora è solo con loro che divido i frutti del mio lavoro;

Rit.

Rit.
Essendo un paradosso vivente nel mio egoismo credo nelle idee di condivisione, credo che un giorno una nuova coscienza di massa ci porti a stare tutti bene, ma so anche che ci vorrà parecchio per farlo, so di sicuro che io non sarò ancora in vita per vederlo, a me e a quelli come me tocca fare il possibile per trovare un metodo infallibile, per ritagliare dentro ‘sto macello insostenibile un oasi vivibile a patto di portarsi addosso il peso di un odio tangibile, non che mi piaccia, ma così sarà finché la legge della banconota sarà indiscutibile. Quindi io mi sbatto per la salute del mio pezzettino che sommato a tutti gli altri dà risultato il mondo rendo un posto migliore, la mia vita e quella di chi mi sta accanto, quindi sarebbe già un buon punto se tutti facessero altrettanto, ma nel frattempo devo pensare alle regole che mi hanno fatto imparare, a quella parte del codice da non tramandare, che dice di difendere ciò che è mio e che ti dice dopo vengano gli altri: prima io!

Rit.

Rit.
Eheee, e io vi consiglio di assaggiare un po’ di tutto e ricordatevi che sono le cose per cui lavoriamo giorno e notte perché a noi piace vivere in grande stile come vivono principi e re, giusto? Eh, coraggio andiamo di là .

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