Liberati – Altoforno

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Testo Della Canzone

Liberati – Altoforno di Altoforno

Parodia di Liberatemi di Biagio Antonacci

Arriva Libero in sella alla sua moto
da lu sterzu stacca anghi le mani
Lui sta piegato sopre lu serbatoio
e a Papigno fa abbajà li cani.
E poi lu vedi come piega llà le curve,
sull’asfardo le scintille
Ma guarda sicchè impennata
Tuttu lu pubblico sbava

Ecco che abbocca llà la Valnerina,
giù la rota il copertone fuma
E da lu rombo li denti lui te crina,
sgassa Libero, la moto sdruma!
Non vedi sicchè ternano
te vince lu campionato
la coppa in mano

Liberati, Liberati. Dava su le recchie a tutti quanti
Liberati, Liberati. Lui guidava pure senza guanti
Liberati, Liberati. E’ ternano, nun ce stanno santi

Ma alla fine, un tragico destino
andava a Arrone, mica su Marte
E sull’asfardu ce stea lu breccino,
llà ‘na curva la Gilera parte
Sulla sella era un diavolo,
lui non s’era fatto mai male.
Ma guarda sicchè sgommata,
la moto s’è incappellata,
la rota sbiellata

Liberati, Liberati. Dava su le recchie a tutti quanti
Liberati, Liberati. Lui guidava pure senza guanti

Liberati è qui. Liberati è qui.
Lui nun po morì, Lui nun po morì.
Liberati è qui.

Lui guida ancora la Gilera
su lu manubrio ‘na bandiera
lu drago nostru che vincerà
pure le gare dell’Aldilà
Libero, daje, facce sognà
una vittoria pe’ ‘sta città,
la pista dovemo da magnà;
dài Libero, artorna qua
dài Libero, artorna qua

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