Non è finita Piazza Loreto

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Testo Della Canzone

Non è finita Piazza Loreto di Fausto Amodei

Ma no che non é finita
piazza Loreto
si é vinta una battaglia
ma non la guerra
perché il taglio di una pianta
non é completo
finché le radici restano
sotto terra.

Se vuoi togliere sul serio
anche la radice
rivolta tutto il terreno
senza paura
non basta voltar la crosta
e la superficie
ma devi volere proprio
cambiar cultura.

Se non cambi la cultura,
se non fai presto
a togliere la radice
ma tutta quanta,
ti trovi ad avere fatto
solo un innesto
sul quale si riproduce
la mala pianta.

Non basta cambiar concime,
cambiar letame
perché quella nuova pianta
nasca diversa
finché le radici restano
quelle grame
é solo materia prima
che viene persa.

La pianta, che cresca poco,
che cresca molto,
estirpala prima che sia
cresciuta ancora;
é meglio perdere un anno
tutto il raccolto
piuttosto che tutto il campo
vada in malora.

Estirpa la mala pianta,
ma tutta intera
perché non produca seme
e non faccia frutto
quel frutto che fa venire
la peste nera
quel seme che da soltanto
la morte e il lutto.

Non basta stare a contare
le nostre medaglie
ricordo dei nostri morti
caduti allora;
bisogna affrontare tante
nuove battaglie
per togliere il marcio che
ci avvelena ancora.

Quel marcio che ci avvelena
città e officina,
famiglia, caserma, scuola
e tribunale
quel marcio che può di nuov
portar rovina
che può fare andare il nuovo
raccolto a male.

Fascismo é questo marcio
che ci ricatta
che cambia colore ma resta
sempre quello,
che sopra l’orbace ha messo
la cravatta
e che chiama sfollagente
il manganello.

Gli sbirri fascisti ancora
sono protetti
da quei vecchi protettori,
sempre da quelli
che un tempo gli han fatto
uccidere Gobetti
e adesso gli fanno uccidere
Pinelli.

E quei vecchi protettori
son parassiti
Che cambiano il vino buono
tutto in aceto
ma noi gli dobbiam gridare
più forte e uniti
che non ci può più bastare
piazza Loreto.

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Accordi

     
   La-
Ma no che non é finita

piazza Loreto
     Re-
si é vinta una battaglia
          La-
ma non la guerra
   Fa                   Sol
perché il taglio di una pianta
         La-
 non é completo
   Re-           La-
finché le radici restano
      SibLa-
sotto terra.

    La-               Sol
 Se vuoi togliere sul serio
            FaLa-
 anche la radice
   Do                Sol
 rivolta tutto il terreno
         FaLa-
 senza paura
     Re-              Do
 non basta voltar la crosta
           SibFa
 e la superficie
    Re-          La-
 ma devi volere proprio
          SibLa-
 cambiar cultura.

   Si-
Se non cambi la cultura,

se non fai presto
  Mi-
a togliere la radice
         Si-
ma tutta quanta,
   Sol            La
ti trovi ad avere fatto
          Si-
solo un innesto
    Mi-           Si-
sul quale si riproduce
        Do Si-
la mala pianta.

     Si-              La
 Non basta cambiar concime,
           SolSi-
 cambiar letame
     Re              La
 perché quella nuova pianta
         SolSi-
 nasca diversa
    Mi-           Re
 finché le radici restano
        DoSol
 quelle grame
   Mi-          Si-
 é solo materia prima
           Do Si-
 che viene persa.

La pianta, che cresca poco,
che cresca molto,
estirpala prima che sia
cresciuta ancora;
é meglio perdere un anno
tutto il raccolto
piuttosto che tutto il campo
vada in malora.

 Estirpa la mala pianta,
 ma tutta intera
 perché non produca seme
 e non faccia  frutto
 quel frutto che fa venire
 la peste nera
 quel seme che da soltanto
 la morte e il  lutto.

    Do-
Non basta stare a contare

le nostre medaglie
  Fa-
ricordo dei nostri morti
        Do-
caduti allora;
  Sol#             La#
bisogna affrontare tante
         Do-
nuove battaglie
    Fa-                Do-
per togliere il marcio che
             Do#Do-
ci avvelena ancora.

      Do-               Sib
 Quel marcio che ci avvelena
            Sol#Do-
 città e officina,
   Mib              Sib
 famiglia, caserma, scuola
        Sol#Do-
 e tribunale
      Fa-               Mib
 quel marcio che può di nuovo
          Do#Sol#
 portar rovina
     Fa-                Do-
 che può fare andare il nuovo
            Do#Do-
 raccolto a male.

Fascismo é questo marcio
che ci ricatta
che cambia colore ma resta
sempre quello,
che sopra l'orbace ha messo
la cravatta
e che chiama sfollagente
il manganello.

 Gli sbirri fascisti ancora
 sono protetti
 da quei vecchi protettori,
 sempre da  quelli
 che un tempo gli han fatto
 uccidere Gobetti
 e adesso gli fanno uccidere
 Pinelli.

   Re-               Do
 E quei vecchi protettori
         SibRe-
 son parassiti
     Fa               Do
 Che cambiano il vino buono
           SibRe-
 tutto in aceto
    Sol-               Fa
 ma noi gli dobbiam gridare
              MibSib
 più forte e uniti
     Sol-              Re-
 che non ci può più bastare
          MibRe-   
 piazza Loreto.

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