Quello che non…

Album

È contenuto nei seguenti album:

1990 Quello che non…
1998 Guccini Live Collection – Disc 1
2010 Storia di altre storie

Testo Della Canzone

Quello che non… di Francesco Guccini

La vedi nel cielo quell’ alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d’ un fiato che il dio dell’ inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato…

Conosci l’ odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un’ ex terza classe?

L’ angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita…

Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo…
Si fa a strisce il cielo e quell’ alta pressione è un film di seconda visione,
è l’ urlo di sempre che dice pian piano:
“Non siamo, non siamo, non siamo…”

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Accordi

   
Sol                Do
La vedi nel cielo quell'alta pressione?
  Re                Mim
La senti una strana stagione?
Do                      Sol
Ma a notte la nebbia ti dice d'un fiato
   Do		La	    Re
che il Dio dell'inverno è arrivato
  Sol		   Do
Lo senti un aereo che porta lontano?
  Re                   Mim
Lo senti quel suono di un piano,
Do                    Sol
di un Mozart stonato che prova e riprova
Do	        La	  Re
ma il senso del vero non trova?
   Sol			Re
Lo senti il perchè di cortili bagnati,
  Mim	           Sim
di auto a morire nei prati,
  Do		     Sol
la pallida linea di vecchie ferite,
  La		      Re
di lettere ormai non spedite?
  Sol		     Re
Lo vedi il rumore di favole spente?
   Mim		      Sim
Lo sai che non siamo più niente?
   Do			 Sol
Non siamo un'aereo nè un piano stonato,
  La			Re   Sol Do Sol Do Sol
stagione, cortile od un prato?

[seconda strofa, uguale alla prima!]
Conosci l'odore di strade deserte,
che portano a vecchie scoperte,
a nafta, telai, ciminiere corrose,
a periferie misteriose,
a rotaie implacabili per nessun dove,
a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse,
e i sedili di un'ex terza classe,
l'angoscia che da' una pianura infinita,
hai voglia di me e della vita?
Di un giorno qualunque, di una sponda brulla?
Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada nè malinconia,
un treno, una periferia,
non siamo scoperta nè sponda sfiorita,
non siamo nè giorno nè vita.

Sol			 Do
Non siamo la polvere in un angolo tetro,
   Re		      Mim
nè un sasso tirato in un vetro
  Do			   Sol
lo schiocco del sole in un campo di grano,
 Do	     La	        Re
non siamo, non siamo, non siamo?
  Sol			       Do
Si fa a striscie il cielo, e quell'alta pressione,
  Re		Mim
è un film di seconda visione,
  Do			Sol
è l'urlo di sempre che dice pian piano:
  Do		Re	  Sol  Do Sol Do Sol Do Sol
non siamo, non siamo, non siamo.

Sol  Do  Re 
Mim  La  Sim 

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