(di
Maria Pierantoni Giua e
Gianluca Martinelli)
Giua
Aspettami, che io non vengo
tu inizia ad andare
e dopo ti raggiungo.
Tu aspettami, tanto lo perdo
l’ultimo treno,
sono già in ritardo.
E ti dirò
che non hai capito, e no!
Che hai confuso l’ora
e non è possibile, ancora!
E ti dirò
quanto mi dispiace
no, non ti arrabbiare
mi spiace da morire, da morire!
Da impazzire!
Uccidimi per un motivo
cinque minuti
tanto non arrivo.
Ti giuro che stavo correndo
se non ci credi
non aggiungo altro!
E ti dirò
che non hai capito, e no!
Che hai confuso l’ora
e non è possibile, ancora!
E ti dirò
amore sai che t’amo
tu non penserai
che ti mentirei…Mai!
Continuo a non capire
come mai
ti invito e hai da dire sempre
che non sai se puoi.
Inizio ora a capire
che tu sei
il corpo del reato
confuso e complicato.
Aspettami, ora io svengo
due o tre minuti
e dopo mi riprendo.
Ma aspettami, stanno accorrendo
e la mia colpa
sarà un bell’inganno.
E ti dirò
che non hai capito, e nò!
Che ora scusa amore
ma sto proprio male, svengo…
E ti dirò
amore sai che t’amo
non ti tradirei
non lo farei…Mai!
Continuo a non capire
come mai
ti invito e hai da dire sempre
che non sai se puoi.
Inizio ora a capire
che tu sei
il corpo del reato
confuso e complicato,
confuso e complicato…
Inizio ora a capire
che tu sei
il corpo del reato
un gioco ormai svelato.
Aspettami,
tanto non vengo!