Scompartimento di un treno locale
Facce stanche,
Gente che torna a casa,
Dopo una giornata come tante
E basta,
Poi sale anche Giovanna,
Che ho perso un po’ di vista
“Ciao, ma quanto tempo”
Incomincio a parlare come una volta
E sa quasi tutto di tutti,
Non è cambiato niente
Ecco che sta parlando di sua cugina Anna
Che va con tutti,
E poi, e poi del figlio del notaio
Che fa impazzire suo padre
Finirà in prigione,
E poi di Giulio Bini
Che si è sposato ieri in comune con una,
E aspetta un figlio
Me lo dice così, come se niente fosse,
E mi sento morire lentamente,
No, no, no, no
Non credo, non è vero no,
No, non può essere così
No, no, no, no
Mi aveva appena scritto da Milano
Che, che mi voleva sempre
Il battito del cuore,
Copre quello delle ruote,
Sto impazzendo
Dal finestrino gli alberi mi scappano via,
Come ombre nere,
Sto morendo,
Per chi, per cosa
Andare avanti e indietro con un treno
Che non ha stazione
Per chi, per cosa
Questa assurda vita,
Che è rimasta senza un’illusione
No, no, no, no
Non è possibile,
Non credo, non è vero no
No, non può essere così
No, no, no, no
Mi aveva appena scritto da Milano
Che, che, che mi voleva sempre
No, no, no, no
Non credo, non è vero