La precarietà – Nicola Arigliano

Album

È contenuto nei seguenti album:

2009 L’altro Arigliano

Testo Della Canzone

La precarietà di Nicola Arigliano

Lui, un vecchio professore d’arte
Era un po’ suo padre, un po’ suo amante
Ma quando lei abbassava le ciglia
Si capiva che… non era la figliaLei aveva molti anni di meno
Erano scesi un mattino da un treno
Ogni tanto gli carezzava la barba
Lei le metteva a posto la sciarpa

Ma cosa importa in fondo l’età
è l’innocenza, la precarietà
O soltanto una bocca nuda
Che bacia una smorfia o una ruga
Lei compiva gli anni a novembre
Era poco più che adolescente
Piena di ragni ed incertezze
Ricoperta di piume o carezze

Lui processava la sua impazienza
Condannando l’inesperienza
Lei barricava I suoi pensieri
Da tutti quei sogni di ieri

Ma cosa importa in fondo l’età
è la lussuria, la precarietà
Lui un giorno era risorto
Tutto nuovo nel suo corpo

Lui poteva sembrare suo padre
Ma accarezzava le sue gambe magre
Come un bambino attaccato al seno
Si godeva quel dolce veleno

E quando n’ebbero abbastanza
Si rinchiusero nella stanza
Condannando la loro sorte
Con gli occhi si diedero la morte…

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *