L’infanzia di Maria

Album

È contenuto nei seguenti album:
1970 La buona novella

Testo Della Canzone

L'infanzia di Maria di Fabrizio De Andrè

Coro:
Laudate dominum
Laudate dominum
Laudate dominum

Voce:
Forse fu all’ora terza forse alla nona
cucito qualche giglio sul vestitino alla buona
forse fu per bisogno o peggio per buon esempio
presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio
presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio.

Non fu più il seno di Anna fra le mura discrete
a consolare il pianto a calmarti la sete
dicono fosse un angelo a raccontarti le ore
a misurarti il tempo fra cibo e Signore
a misurarti il tempo fra cibo e Signore.

Coro:
Scioglie la neve al sole ritorna l’acqua al mare
il vento e la stagione ritornano a giocare
ma non per te bambina che nel tempio resti china
ma non per te bambina che nel tempio resti china.

Voce:
E quando i sacerdoti ti rifiutarono alloggio
avevi dodici anni e nessuna colpa addosso
ma per i sacerdoti fu colpa il tuo maggio
la tua verginità che si tingeva di rosso
la tua verginità che si tingeva di rosso.

E si vuol dar marito a chi non lo voleva
si batte la campagna si fruga la via
popolo senza moglie uomini d’ogni leva
del corpo d’una vergine si fa lotteria
del corpo d’una vergine si fa lotteria.

Coro:
Sciogli i capelli e guarda già vengono…
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda la pelle, tenera lieve
risplende il sole come la neve
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guarda le forme la proporzione
sembra venuta per tentazione.
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guardale gli occhi guarda i capelli
guarda le mani guardale il collo
guarda la carne guarda il suo viso
guarda i capelli del paradiso
guarda la carne guardale il collo
sembra venuta dal suo sorriso
guardale gli occhi guarda la neve
guarda la carne del paradiso.

Voce:
E fosti tu Giuseppe un reduce del passato
falegname per forza padre per professione
a vederti assegnata da un destino sgarbato
una figlia di più senza alcuna ragione
una bimba su cui non avevi intenzione.

E mentre te ne vai stanco d’essere stanco
la bambina per mano la tristezza di fianco
pensi “Quei sacerdoti la diedero in sposa
a dita troppo secche per chiudersi su una rosa
a un cuore troppo vecchio che ormai si riposa”.

Secondo l’ordine ricevuto Giuseppe portò la bambina nella propria casa
e subito se ne partì per dei lavori che lo attendevano fuori dalla Giudea.
Rimase lontano quattro anni.

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Accordi

  
SOL-             LAb    RE7        SOL-

Forse fu all'ora terza, forse alla nona

               LAb    RE7                SOL-

cucito qualche giglio sul vestitino alla buona

               DO-     RE7               SOL-

forse fu per bisogno o peggio, per buon esempio,

                   MIb  RE7               SOL-

presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio.

                   MIb          DO-       RE

presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio.


Non fu più il seno di anna, fra le mura discrete,

a consolare il pianto, a calmarti la sete;

dicono fosse un Angelo a raccontarti le ore,

a misurarti il tempo fra cibo e Signore.

a misurarti il tempo fra cibo e Signore.


SOL-     RE7SOL-FA7 SIbSOL-   DO-  FA7SIb    RE7

Scioglie la neve al sole, ritorna l'acqua al mare

SOL-     RE7SOL-FA7SIbSOL-DO-         FA7SIb

il vento e la stagione ritornano a giocare

SIbFA      SOL-MIbRE4RE RE      SOL-      RE SOL-

ma non per te, bambina, che nel tempio resti china

ma non per te, bambina, che nel tempio resti china.


E quando i sacerdoti ti rifiutarono alloggio,

avevi dodici anni e nessuna colpa addosso;

ma per i sacerdoti fu colpa il tuo maggio,

la tua verginità che si tingeva di rosso,

la tua verginità che si tingeva di rosso.


E si vuol dar marito a chi non lo voleva,

si batte la campagna, si fruga la via.

- popolo senza moglie, uomini d'ogni leva,

del corpo di una vergine si fa lotteria. -

del corpo di una vergine si fa lotteria.


SOL-      RE7SOL-FA7SIb SOL-    DO-FA7SIb

Sciogli i capelli e guarda, già vengono!


          SOL-

Guardala, guardala, scioglie i capelli,

         RE                   SOL-

sono più lunghi dei nostri mantelli,

guarda la pelle tenera, lieve,

             RE           SOL-

risplende al sole come la neve.

          DO-7  FA7         SIbMAJ

Guarda le mani, guardale il viso,

MIbMAJ   DO-6 RE7     SOL-

sembra venuta dal Paradiso,

          DO-7   FA7      SIbMAJ7

guarda le forme, la proporzione,

MIbMAJ7  DO-6 RE7      SOL-

sembra venuta per tentazione.


Guardala, guardala, scioglie i capelli,

sono più lunghi dei nostri mantelli,

guarda le mani, guardale il viso,

sembra venuta dal Paradiso.

Guardale gli occhi, guarda i capelli,

guarda le mani, guardale il collo,

guarda la carne, guarda il suo viso,

guarda i capelli del Paradiso.


          SOL-7
Guarda la carne, guardale il collo,
         RE              SOL-
sembra venuta dal suo sorriso,

guardale gli occhi, guarda la neve,
          RE            SOL-
guarda la carne del Paradiso.


E fosti tu Giuseppe, un reduce del passato

falegname per forza padre per professione,

a vederti assegnata, da un destino sgarbato,

una figlia in più senza alcuna ragione,

una bimba su cui non avevi intenzione.


E mentre te ne vai, stanco d'essere stanco,

la bambina per mano, la tristezza di fianco,

pensi: "quei sacerdoti la diedero in sposa

a dita troppo secche per chiudersi su una rosa,

a un cuore troppo vecchio che ormai si riposa".


Secondo l'ordine ricevuto, Giuseppe portò la bambina alla
propria casa e subito se ne parti per dei lavori che lo attendevano
fuori della giudea. Rimase lontano quattro anni.

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