Ma cche raggionamenti!…

È la colonna sonora dei seguenti libri:

Testo Della Poesia

Ma cche raggionamenti!… di Poesie Romane

(Rossopasquino)

Parlate de la Roma e dde la Lazzio(1)
Perché dde ll’antre(2) cose, fijji bbelli,
Sentite a mme: nun ce capite ‘n cazzio(3)
Nemmanco(4) a ddavve fòco(5) a li capelli!

Sentivve raggionà propio è ‘no strazzio:
‘Na cosa da cacciasse li cappelli,(6)
Su ‘ggni parola ce pagate er dazzio,
Comunque la mettéte so’ sfracelli!(7)

Vienicce a riccontà(8) che Sberluffoni(9)
Solo perché cià scancellato l’Ici(10)
È ‘n òmo che ffa ttanti sagrifici,

Er mejjo fico der bigonzzo?(11)… Bbòoni!(12)…
Quello che ccià llevato su la casa
Se l’aripìa:(13) ce fa ttabbula rasa!(14)

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(1) Roma e Lazzio: le due squadre di calcio della Capitale. Certuni, profondissimi conoscitori di affari calcistici, sono semplicemente penosi quando cercano di affrontare argomenti poco poco più importanti!
(2) Antre, altre.
(3) Nun ce capite ‘n cazzio: eufemismo scherzoso che diventa anche un’esigenza di rima, “non ci capite un accidente!”.
(4) Nemmanco: neanche.
(5) A ddavve fòco, ad incendiarvi.
(6) Cacciasse li cappelli, riconoscere la superiorità di una persona (qui evidentemente in senso sarcastico).
(7) Sfracelli: disastri, danni incalcolabili.
(8) Riccontà, raccontare.
(9) Berlusconi.
(10) ICI, la tassa sulla prima casa.
(11) Er mejjo fico der bigonzzo: la migliore persona in circolazione.
(12) Bòni! Invito a non esagerare nella stima o nei salamelecchi.
(13) Se l’aripìa: se lo riprende.
(14) Fa’ ttabbula rasa: dal latino, impossessarsi di tutte le risorse.

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