Mi vendo – Giorgio Gaber

Album

È contenuto nei seguenti album:

1998 Un’idiozia conquistata a fatica
1999 Un’idiozia conquistata a fatica
2002 Un’idiozia conquistata a fatica (1997-2000)

Testo Della Canzone

Mi vendo – Giorgio Gaber di Giorgio Gaber

di GaberLuporini

[parlato:] Troppo spesso la nostra vita è pervasa da tenera nostalgia. Questi rimpianti sono i nostri personali ‘mezzi toni’ della coscienza e creano un paesaggio malinconico che serve solo a indicare il progressivo tramonto di quello che eravamo.
Non si deve piangere per le cose perdute, ma per quelle non trovate.

Mi vedo
mi vedo
mi vedo
quando eravamo in tanti a correr dietro ad un pallone
senza alcuna ragione
ed a scambiarci spinte sorridendo
così lontani dal mondo.

Mi vedo
quando di pomeriggio c’è una festa in qualche casa
quell’atmosfera precisa
balli ritmati e poi canzoni lente
a luci basse o meglio spente.

Mi vedo
quando rubando un’ora allo studio del latino
io le corro vicino
coi nostri scherzi e i frettolosi baci
in intervalli rapidi e felici.

Mi vedo…

Ma tu cosa fai la sera
a parte stare a casa, se c’hai qualcosa
un gioco, qualche amico, una ragazza
qualcuno che sia della tua razza.
Ma tu che fai…
Se hai un progetto insieme agli altri
se c’è qualcosa che ti fa star bene
se provi ancora un sentimento o un’emozione.
Ma tu che fai…
che fai…

Mi vedo…
quando nelle osterie discutevamo ore e ore
per riuscire a capire
a penetrare proprio fino in fondo
le cose vere del mondo.

Mi vedo…
quando lasciando i libri io comincio a lavorare
con un po’ di timore
per una strada scomoda e in salita
che poi è il senso della vita.

Mi vedo…
dietro a una ragazzina conosciuta un po’ per caso
un amore improvviso
che sta crescendo giorno dopo giorno
in un abbraccio che mi sembrava eterno.

Mi vedo…

Ma tu cosa fai la sera
o il giorno che magari tu non lavori
hai ancora voglia di parlare, di ascoltare
hai ancora l’energia per qualche amore.

Ma tu che fai…
Ti sei mai posto la domanda
se questo mondo non sia un po’ un mistero
con l’inquietante sensazione del futuro.

Ma tu che fai…
Sai immaginare un individuo
che stranamente sappia diventare
un uomo nuovo che non ha paura
di vivere e morire.

Ma tu che fai…
ma tu…

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