È la colonna sonora dei seguenti libri:
Testo Della Poesia
Mio padre – Rocco Scotellaro di Rocco Scotellaro
Mio padre misurava il piede destro
vendeva le scarpe fatte da maestro nelle fiere piene di polvere. Tagliava con la roncella la suola come il pane una volta fece fuori le budella a un figlio di cane. Fu in una notte da non ricordare e quando gli si chiedeva di parlare faceva gli occhi piccoli a tutti. A mio fratello tirava i pesi addosso che non sapeva scrivere i reclami delle tasse. Aveva nelle maniche pronto sempre un trincetto tagliente era per la pancia dell’Agente. Mise lui la pulce nell’orecchio al suo compagno che fu arrestato perché un giorno disperato mandò all’ufficio il suo banchetto e sopra c’era un biglietto: «Occhi di buoi fatigate voi». Allora non sperò più mio padre ciabattino con riso fragile e senza rossore rispondeva da un gradino ‘Sia sempre lodato’ a un monsignore. E si mise già stanco – dal largo mantello gli uscivano gli occhi – a posare sulla piazza, di fianco, a difesa degli uomini che stavano a crocchi. E morì – come volle – di subito, senza fare la pace col mondo. Quando avvertì l’attacco cercò la mano di mamma nel letto, gliela stritolava, e lei capì e si ritrasse. Era steso con la faccia stravolta, gli era rimasta nella gola la parola della rivolta. Poi dissero ch’era un brav’uomo, anche l’agente, e gli fecero frastuono.
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