Per quando è tardi

Album

È contenuto nei seguenti album:

1968 I Nomadi
1970 Due anni dopoFrancesco Guccini
1971 So che mi perdonerai
1973 Cantano Guccini
1988 …Quasi come Dumas…Francesco Guccini

Testo Della Canzone

Per quando è tardi di Nomadi

(Francesco Guccini)

Quando è tardi
e per le strade scivolano sguardi
di gente che ha solo fretta di tornare
e i cinema si chiudono
e i caffè si vuotano.

Per le strade
assieme al freddo e ai tristi canti opachi
sono rimasti gli ultimi ubriachi
un ciondolare stanco
verso il giorno che verrà.

Si discute
delle rivoluzioni mai vissute
e degli amori fatti di bevute
e di carriere
morte nel bicchiere.

Nelle sere a gambe aperte
con il mondo in mano
cantando mentre guardano lontano
come se fosse
in faccia all’universo.

E li vedi
passare lenti strascicando i piedi
parlare forte a tutti o a nessuno
o piangere aggrappati
ai muri stanchi ed addormentati.

L’ora vola
il vino amico li uccide o li consola
il vino li fa vivere o morire
e la tristezza solita
o li uccide o se ne va.

Nella stanca
mattina che si riempie già di vita
piangendo un’altra notte che è finita
attender non sai dove
quando il buio tornerà,
attender non sai dove quando il buio tornerà.

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Accordi

   
Dom                      Fam6                    
Quando è tardi e per le strade 
		  Dom
scivolano sguardi
   Fam6              Sib7        Mib
di gente che ha sol fretta di tornare
    Fam6                           
e i cinema si chiudono e i caffè si 
	 Sol	7
vuotano.
	Dom     Fam6                               
Per le strade assieme al freddo e ai 
		Dom
tristi campi opachi
Fam6              Sib7     Mib7
sono rimasti gli ultimi ubriachi,
     Fam                     Fam                         
un ciondolare stanco verso il nuovo 
			 Sol
bianco giorno che verrà.
Sol7  Do    Sib                     Do
Si discute delle rivoluzioni mai vissute
  Sib                    Do
e degli amori fatti di bevute
  Sib                       SOL   7
e di carriere morte nel bicchiere.
      Dom  Do Sib                         
Nelle sere a gambe aperte con il 
	   Do
mondo in mano
    Sib                    Do
cantando mentre sputano lontano
Sib                            Do
come se fosse in faccia all'universo
E li vedi,
girare lenti, strascicando i piedi,
parlare forte a tutti od a nessuno
o piangere aggrappati ai muri, stanchi e addormentati.
L'ora vola,
e il vino amico o li ammazza o li consola
e il vino li fa vivere o morire
e la tristezza solita o li uccide o se ne va.
E li vedi,
girare lenti strascicando i piedi,
figure strane, sogni a cui non credi,
stagliarsi contro il cielo che si imbianca;
nella stanca
mattina, che si riempie già di vita,
piangendo un'altra notte che è finita,
  Lab             Sol7
attendere, non sai dove, quando il 
Dom  Sol7  Dom
buio tornerà    (x 2)

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