Si va via – Jovanotti

Si va via – Jovanotti canzone pubblicata per la prima volta nell’anno 1994

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Lorenzo 1994

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Testo della canzone: Si va via – Jovanotti

In fondo al testo trovate il video della canzone

Si va via – Jovanotti Testo:

Sono un deejay che lavora in diversi locali frequentati da ragazzi più o meno normali magari che lavorano durante la settimana o
che abitano magari in qualche zona lontana da questa discoteca che al sabato sera è l’unico locale dove c’è un’atmosfera un po’ giusta arriva un
po’ di gente potrebbe trasformarsi in una storia divertente allora via si va via si va si va via qualcuno c’ha la macchina qualcuno l’energia intesa in
tanti modi, quello dipende ognuno può affrontare la notte che scende nel modo che gli pare gli piace e gli pare allora è un altro sabato che sta per
cominciare però però però non c’è niente da dire la voglia di far festa e quella di fuggire da quando il mondo è mondo si possono incontrare e
c’è qualcuno che sceglie di andare a ballare da me che metto su la musica più forte che c’è e allora c’è qualcuno che per venire da me si fa
cento chilometri e io che posso fare quando li vedo qui li faccio ballare li prendo e me li porto dietro fino al sole e tutto il resto sono parole sono
un digei vedo molto io dall’alto di questi piatti ne ho viste io di cose io ne ho visti di fatti ho visto una signora ingioiellata far la figa ho visto un
entra ed esci per pipparsi qualche riga che finisce dentro al naso di un figlio di papà che si nasconde dentro all’università ; ho visto uomini
baciarsi tra di loro con affetto e coppie miste che non vanno più d’accordo neanche a letto, ho visto dei politici arrivare con la scorta li ho
visti strafottenti mentre fan la mano morta alla bionda con la minigonna con un sogno nel cassetto ed ho saputo di quel sogno addormentarsi
dentro al letto ; ma più di ogni altra cosa ho visto gente regolare che veniva qui a ballare, a rimorchiare vivendo questo tempo in modo attivo
ma anche onesto ognuno nel suo mondo e son parole tutto il resto parole che però mi piacerebbe raccontare in questo sabato che sta per
cominciare ;E ALLORA VIA SI VA VIA SI VA SI VA VIA IN CULO A QUESTA NOTTE E PURE ALLA POLIZIA LA STRADA LA CONOSCO E
QUESTA MACCHINA DI PAPA’ STASERA CHE HO BEVUTO SEMBRA CHE VADA LA META’e io che da dieci anni torno a casa a quest’ora
all’ora che di solito la gente poi lavora girando le statali dalla uno alla mille ho visto tante macchine poi far le scintille con la carrozzeria che
grattava il catrame ho visto le lamiere diventare come lame sull’asfalto ho visto macchine come lattine d’aranciata accartocciarsi intorno a un
albero dopo una sbandata e allora non c’è sabato che in una provinciale non c’è lo stronzo che mi sorpassa male in curva sulla destra mi passa a
centottanta diretto verso il buio di questi anni novanta e io sono un deejay e il lunedì c’ho la nausea non posso poi non chiedermi qual è la
causa, ma poi me ne dimentico e in fondo son sincero a quello del sorpasso io dedico un pensiero, pensiero di fratello pensiero un po’ tetro
è brutto quando sbagli non poter tornare indietro; ripenso a tutti i miti della gioventù bruciata al mito dell’eccesso alla vita spericolata fanculo
alla ferrari e pure al maggiolino non valgono il sacrificio neanche di un moscerino spiaccicato sopra al vetro di un sabato da pazzi niente giudizi
però per quei ragazzi sono figli di questo tempo che ha poco tempo per le morali sono ragazzi, ragazzi “normali” figli di questo tempo un po’
malato nei contenuti che questo rap sia un monumento ai caduti di una guerra che fa vittime di diciotto anni sacrificate al dio dei grandi inganni
comunque tutto questo non fa parte del mio lavoro tutto questo va molto oltre ogni stupido coro di questi moralizzatori che san sempre ciò che è
giusto che in fondo al lunedì mattina ci provan gusto tutto questo con gli orari di chiusura dei locali con la birra e con gli amari c’entra poco lo
dico perché ho sempre fatto tardi e chi ha in mano la risposta sono dei bugiardi io non ho risposta alcuna ho soltanto la mia rabbia nel vedere
molta gente come me dentro una gabbia nel vedere che la libertà diventa paradosso e la trovi la mattina spiaccicata dentro a un fosso…

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