Telemonnezza – Caparezza

Telemonnezza – Caparezza canzone pubblicata per la prima volta nell’anno 1999

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Ricomincio da capa

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Testo della canzone: Telemonnezza – Caparezza

In fondo al testo trovate il video della canzone

Telemonnezza – Caparezza Testo:

Sprofondo sul divano, telecomando in mano,

accendiamo il buon tele-samaritano, voilà,

indovina questo paio di canzoni e ti caghiamo una montagna di milioni,

fuori dai coglioni tu e le tue vallette,

col cervello un po’ nel culo e un po’ tra le tette,

si divertono da matte, io mi sò fatto dù palle,

sai che c’è! cambio canale.

Ecco il venditore di gioielli,

ha rotto una bottiglia di birra e ci ha fatto gli anelli,

costano quanto un panettone,

telefonarti È COME FARE a gara per vedere chi è più coglione.

Ecco qua la chiromante, chi se la perde,

la ciliegina in mezzo a queste merde,

prova a indovinare sul tuo stato e se ne vuoi di più,

sgancia di più, però in privato.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

Questa faccia da idiota mi ha rotto, da tempo da i numeri, i numeri del lotto.

Sbotto, divento matto, sudo tutto se penso che quest’uomo in doppio petto mi crede inetto,

ma vai A FARE IN c_lo tu e la tua cinquina, per te non ho un lira, cambia mira,

mentre io cambio canale a tele-inferno, qui c’è una troia delle cassette porno,

levati di torno, tu e la tua dozzina di baldracche, racchie, con le zizze fiacche,

che scopano coi cani, con le vacche, con i cavalli che nella figa c’hanno i calli,

dovrei comporre un numero per questa porcheria, su via!

Credi che sia roba mia, la linea calda non mi attizza,

non me lo rizza, non è all’altezza, fottiti telemonnezza!

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

Giro di frequenza, la pazienza non mi aiuta,

con me si caduta in basso, tu sei cibo per il telegrasso,

tu che SEI VIRTÙ PER il telefesso, cesso dove l’escremento fa posa,

l’audience è contento e si gasa, tu sei la casa dove la famiglia si sputtana per una manciata di contanti,

paga i figuranti perché siano sorridenti quando applaudono al comando e senti,

mostrami per ore macchine a vapore, pentole per tutte le cotture,

eppure certi materassi che vendi in abbondanza,

scemo io che sono stato senza,

riempimi la panza con la roba che ti avanza,

se ti spacco sentirò la tua mancanza.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

No, no, no, no, no, no, non ne sento il bisogno, non ne sento il bisogno.

 https://youtu.be/hsNEYQ9CMAo

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