(di Giuliani)
1. Allo sbocciar dei mandorli, l’amore,
timide come un fior di primavera,
per te piccina mi sbocciò nel cuore,
suonava la campana, era di sera.
E mentre vagheggiavo partì via:
venne un signore e mi ti portò via.
Torna al tuo paesello che è tanto bello.
Torna al tuo casolare: torna a cantare.
Torna da me che soffro tante pene.
Torna da chi ti vuole ancora bene.
2. Con i piedini scalzi camminavi
nei prati luccicanti di rugiada.
Sorgeva il sole d’oro e tu cantavi:
era in festa tutta la contrada.
Avvolta in crine e seta t’han veduta
e mi hanno detto che ti sei perduta.
3. E son passati gli anni e t’ho incontrata
punta di febbre, pallida pel male,
guardata con disgusto e maltrattata
sui marciapiedi della capitale.
E m’hai guardato con disinvoltura
e sei fuggita nella notte nera.