Alighieri

Album

È contenuto nei seguenti album:

1975 Ipertensione
2005 Il contastorie

Testo Della Canzone

Alighieri di Roberto Vecchioni

(Vecchioni)

Quando tornerai
mi dicevo sai,
ci si mangia il cuore a volte per resistere
ma poi vivi e dai
e ti accorgi che
non e tempo più
di bandiere appese
e si cambia sai,
non si aspetta più quando tornerai
tu quel giorno avrai
mille anni in più
tutti gli anni messi in conto
all’abitudine,
e mi accorgerò
che non basta più
camuffare il tempo per sentirsi
quelli che
che si amavano che ridevano

Cinquantamila e non ha aperto
e che può avere tre fanti
chissà perchè Francesco
non capisce mai gli altri
signora non posso fare sempre canzoni
che piacciono a tutti andare incontro
facilitare, semplificare…
O forse tre donne, eh potrebbe avere
anche tre donne quello lì
egregio professore questo provveditorato
presa visione dei suoi metodi d’insegnamento
è spiacente di comunicarle che deve
destituirla all’incarico di

Aspettarti sai
mi fa ridere,
a vent’anni aveva un senso
adesso è inutile,
e poi il fegato
non mi regge più
e la faccia mia
non la reggo io
e se fossi in te
non ci proverei
non ritornerei
ma tu tornerai
senza dirmelo
e ad un tratto avrai quel gesto
che non scordo più
e risentirò
quella forza mia
di spaccare il mondo
insieme a te
ma non basterà
per sentire che
sono ancora io

Alle otto e mezzo perfetto, vengo alle
otto e mezza a cena con lei
siamo d’accordo sì siamo d’accordo
– le aragoste sono come i poveri: le parti
migliori sono le braccia
– buona questa colonnello
– ma cosa vogliono questi studenti sono
quattrocento anni che fanno casino, un casino!”
immemorabile
– certo sì lei ha ragione colonnello, ma vede,
lei ha sempre le cinque lire di resto
le sale affollate, i leccapiedi pardon
i pratici si dice i pratici
e questa donna questa donna che ho sposato
avrà ragione anche lei si, mi fanno un po’ senso
quei gufi che ha sulle spalle ma e
giusta no, no no, io , non la cambierei
affatto e giusta così com’è, e giusta lei almeno
mi capisce a volte, tu invece niente, niente

Non ti ho amato mai,
non ti ho amato mai
Ma che cosa ti credevi, vecchia stupida!
Figurarsi se,
uno come me
fa il pupazzo per le cosce tue
e poi gli anni e poi
non ne ho voglia sai
non ti aspetto più

Nei tre canti di Cacciaguida
si descrive una Firenze sobria e
pud&igraveca , quando non era ancor giunto
Sardanapalo a mostrar ciò che in
camera si puote e da firenze il discorso
si espande a tutto il mondo: diventa
universale ed è quì Che l’Alighieri
troneggia in un crescendo di malinconia
e passione che definirei come che definirei
quasi, che definirei come

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Accordi

   
            SOL
Quando tornerai,
      RE
mi decevo, e sai,
                                     SOL
ci si mangia il cuore a volte per resistere.
          SOL5
ma poi vivi e dài e ti accorgi che
        DO
non è tempo più di bandiere appese,
        SOL
E si cambia, sai,
                              RE
non si aspetta più quando tornerai.

Tu quel giorno avrai
mille anni in più
tutti gli anni messi in conto
all'abitudine,
e mi accorgerò
che non basta più
camuffare il tempo per sentirsi
quelli che
che si amavano, che ridevano.

Cinquantamila e non h aperto...
e che può avere? Tre fanti?
Chissà perché Francesco
non capisce mai gli altri.
Signora, non posso fare sempre canzoni
che piacciono a tutti, andare incontro
facilitare, semplificare...
O forse tre donne, eh, potrebbe avere
anche tre donne quello lì.
Egregio professore, questo Provveditorato,
presa visione dei suoi metodi d'insegnamento
è spiacente di comunicarle che deve
destituirla dall'incarico di...

Aspettarti, sai,
mi fa ridere,
a vent'anni aveva un senso
adesso è inutile,
e poi il fegato
non mi regge più
e la faccia mia
non la reggo io...
E se fossi in te
non ci proverei
non ritornerei
ma tu tornerai
senza dirmelo
e ad un tratto avrai quel gesto
che non scordo più
e risentirò
quella forza mia
di spaccare il mondo
insieme a te
ma non basterà
per sentire che
sono ancora io.

- Alle otto e mezza, Perfetto, vengo alle
otto e mezza a cena son lei
siamo d'accordo, sì, siamo d'accordo.
- Le aragoste sono come i poveri:
le parti migliori sono le braccia.
- Buona questa colonnello!
- Ma cosa vogliono questi studenti, sono
quattrocento anni che fanno casino, un casino
immemorabile!
-Certo, sì, lei ha ragione colonnello, ma vede,
lei ha sempre le cinque lire di resto...
Le sale affollate, i leccapiedi, pardon,
i pratici, si dice "i pratici",
e questa donna, questa donna che ho sposato
avrà ragione anche lei, sì, mi fanno un po' senso
quei due gufi che ha sulle spalle... ma è
giusta, no, no, no, io non la cambierei
affatto, è giusta così com'è, è giusta, lei almeno
mi capisce, a volte, tu invece niente, niente.

Non ti ho amato mai,
non ti ho amato mai.
Ma che cosa ti credevi, vecchia stupida!
Figurarsi se,
uno come me,
fa il pupazzo per le cosce tue
e poi gli anni e poi
non ne ho voglia, sai
non ti aspetto più.

Nei tre canti di Cacciaguida
si descrive una Firenze "sobria e
pudica", quando non era, "ancor giunto
Sardanapalo" a mostrar ciò che in
camera si puote. E da Firenze il discorso
si espande a tutto il mondo: diventa
universale. Ed è qui che l'Alighieri troneggia,
in un crescendo di malinconia
e passione che definirei come... che definirei
quasi... che definirei come...

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