Tutto è diverso – Paul Celan Testo della poesia

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Il Testo della canzone di:
Tutto è diverso – Paul Celan

TUTTO E’ DIVERSO, da come tu lo pensi, da come lo penso io,
la bandiera continua a sventolare,
i piccoli segreti sono ancora tali,
gettano ancora ombra, di questo
tu vivi, vivo io, noi viviamo.

La moneta d’argento ti si scioglie sulla lingua,
ha il sapore di Domani, di Sempre, un sentiero
che porta fino in Russia ti si inerpica nel cuore,
la betulla careliana
ha
atteso,
il nome Osip ti si fa incontro, tu gli racconti
quello che già conosce, lui lo prende, te lo porta via, con le mani,
tu gli stacchi il braccio dalla spalla, il destro, il sinistro,
attacchi al loro posto i tuoi, con mani, con dita, con linee,

- quel che viene smembrato, di nuovo ricresce interamente –
e tu ora li hai, prenditeli, eccoteli entrambi,
il nome, il nome, la mano, la mano,
prenditeli in pegno,
anch’egli li prende, e tu hai
nuovamente ciò che è tuo, ciò che era suo,

mulini a vento

ti spingono aria nel polmone, tu remi
attraverso i canali, le lagune e i navigli,
a lume di parola,
a poppa nessun perché, a prora nessun dove, un corno d’ariete t’innalza
– Tekiah! –
al di là delle notti, come un suono di trombone che trascorre nel giorno, gli àuguri
si dilaniano l’un l’altro, l’uomo
ha la sua pace, il dio
ha la propria, l’amore
torna a dimorare nei letti, i capelli
delle donne ricrescono,
sul loro seno il bocciolo
che era ripiegato su se stesso
si leva ancora alla luce, ti risveglia
la linea della vita, del cuore,
nella mano che risale lungo i fianchi, -
come si chiama, il tuo paese
dietro la montagna, dietro l’anno?
Io so qual è il suo nome.
Come la fiaba d’inverno, così si chiama,
si chiama come la fiaba d’estate,
come il paese dei tre anni di tua madre, quello era,
quello è,
migrante in ogni luogo, come la lingua,
gettala via, gettala via,
così la riavrai indietro, come riavrai lui,
il piccolo sasso della
valle morava, quello
che portò il tuo pensiero a Praga,
sulla tomba, sulle tombe, nella vita,

da lungo tempo
è assente, come le lettere, come tutte
le lanterne, di nuovo
lo devi cercare, eccolo,
è piccolo, bianco,
proprio dietro l’angolo, eccolo là,
presso Normandia-Njemen – in Boemia,
là, là, là,
dietro casa, davanti a casa,
è bianco, bianco, dice:
Oggi – solo questo vale.
E’ bianco, bianco, un raggio
d’acqua lo attraversa, un raggio del cuore,
un fiume,
tu ne conosci il nome, le sue sponde
traboccano della pienezza del giorno, come il nome,
tu lo stai già toccando, con la tua mano:
Alba.

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