di: (
Joan Manuel Serrat –
Paolo Limiti)
Tu dormi e io sono qui
da quanto non lo so.
So che affondo così
dentro l’odio che ho.
A tratti sentirei
di svegliarti ma poi
ci penso e dico no,
ora meglio di no.
Ti guardo mentre sei
abbandonato lì,
odio tutto di te
oramai è così
e te lo griderò
e tu saprai il perchè,
non c’è niente fin quì
che salverei di te.
Certo visto così
da vicino
c’è il sonno che ti da
un aria da bambino.
Certo visto così
da vicino vicino,
che bambino che sei…
Guardo gli occhi che hai
e le ciglia che hai
le ciglia lunghe in cui
imprigionavi me
bugiardo più che mai
più incosciente più che mai.
Che tristezza per
un amore con te,
e ti odio di più
perchè alle altre tu
tu non hai dato mai
i giorni tristi e bui,
quelle certo che no,
non correvano qui
a consolare te
ma io stupida sì.
E a vederti così
da vicino vicino
c’è il sonno che ti da
un aria da bambino.
E a vederti così
da vicino vicino
c’è il sonno che ti da
un aria da bambino.
Io ti odio e fra un po’
quando ti sveglierai
basta, non tacerò
tanto inutile ormai
e sceglierò per te
quelle parole che
fanno male di più
vanno in fondo di più.
me ne vado, dirò,
ma un rimpianto ce l’ho
avere amato te
senza un vero perchè.
Non so cosa darei
per non dovere mai
pensare che son
stata insieme a te.
E a vederti così
da vicino
c’è il sonno che ti da
un aria da bambino.
E a vederti così
da vicino vicino,
che bambino che sei…
Ti muovi e so già che
un sospiro farai,
la testa girerai
i pugni allargherai
e tra un secondo tu
la bocca schiuderai
e quasi sveglio poi
il mio nome dirai.
Ecco guarda son qui,
mi chino su di te
ma questa volta no
non cederò perchè
è quasi dolce sai
poter gridare che
nessuno al mondo mai
ti odierà più di me.
Sto per farlo però
ti svegli al tuo richiamo
rispondo sono quì
amore mio ti amo.
Sto per farlo però
ti svegli al tuo richiamo
rispondo sono quì
amore mio ti amo
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