Album
È contenuto nei seguenti album:
- 1974 Francesco De Gregori
- 1975 Bologna 2 settembre 1974
- 2002 Fuoco amico
- 2006 Tra un manifesto e lo specchio
Testo Della Canzone
Cercando un altro Egitto di Francesco De Gregori
Era mattina presto
e mi chiamano alla finestra, mi dicono “Francesco, ti vogliono ammazzare”. Io domando “Chi?”. Loro fanno “Cosa?”. Insomma, prendo tutto e come San Giuseppe mi trovo a rotolare per le scale, cercando un altro Egitto. Di fuori tutto calmo, la strada era deserta, mi dico “meno male, è tutto uno scherzetto”. Sollevo gli occhi al cielo e vedo sopra un tetto mia madre inginocchiata in equilibrio su un camino, la strada adesso è piena di persone. Mia madre è qui vicino. Un uomo proprio all’angolo vestito da poeta vende fotografie virate seppia, ricordo della terra prima della caduta e il posto del posto dove va il francobollo: c’è un buco per appenderlo, “dove?” dico io, “intorno al collo”. E adesso per la strada la gente come un fiume il Terzo Reparto Celere controlla. “Non c’è nessun motivo di essere nervosi” gli dicono agitando i loro sfollagente, e io dico “Non può essere vero” e loro dicono che non è più vero niente. Lontano più lontano degli occhi del tramonto mi domando come mai non ci sono i bambini. L’ufficiale uncinato che mi segue da tempo mi indica col dito qualcosa da guardare: le grandi gelaterie di lampone che fumano lente. I bambini, i bambini sono tutti a giocare. Un amico d’infanzia dopo questa canzone, mi ha detto “E’ bellissima, è un incubo riuscito. Ma dimmi, sogni spesso le cose che hai scritto? Oppure le hai inventate solo per scandalizzare?” “Amore, amore, naviga via, devo ancora svegliarmi!”
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Accordi
SOL DO Era mattino presto, e mi chiamano alla finestra SOL RE mi dicono Francesco ti vogliono ammazzare SOL DO io domando chi, loro fanno cosa, SOL RE insomma prendo tutto, e come San Giuseppe DO SOL DO7+ DO7+/MIb SOL RE7 mi trovo a rotolare per le scale, cercando un altro Egitto. Di fuori tutto calmo, la strada era deserta mi dico meno male, è tutto uno scherzetto sollevo gli occhi al cielo e vedo sopra un tetto mia madre inginocchiata in equilibrio su un camino la strada adesso è piena di persone, mia madre è qui vicino un uomo proprio all'angolo, vestito da poeta vende fotografie virate seppia, ricordo della terra prima della caduta e al posto del posto dove va il francobollo, c'è un buco per appenderlo dove dico io intorno al collo, e adesso per la strada la gente come un fiume, il terzo reparto celere controlla non c'è nessun motivo di essere nervosi ti dicono agitando i loro sfollagente e io dico non può essere vero e loro dicono non è più vero niente lontano più lontano degli occhi del tramonto mi domando come mai non ci sono bambini e l'ufficiale uncinato che mi segue da tempo mi indica col dito qualcosa da guardare le grandi gelaterie di lampone che fumano lente i bambini, i bambini sono tutti a volare un amico d'infanzia, dopo questa canzone mi ha detto che è bellissima, un incubo riuscito ma dimmi, sogni spesso le cose che hai scritto oppure le hai inventate solo per scandalizzarmi amore amore, naviga via devo ancora svegliarmi. |