Di gia’, due giorni e notti senza te
Di gia’ quarda in che stato un uomo e’,
Perche’ una solitudine cosi’, perche’, per chi
Di gia’, io fumo troppo e giro a vuoto,
Do i pugni contro il muro, mi ubriaco,
Se non ci sei, non ho piu’, respiro.
Di gia’, se penso a te, mi sento male,
Di gia’, mi sono messo a ricordare,
Son come tanti flash di polaroid, di te, di noi,
E qui, e la, le cose piccole e banali,
Un fazzoletto con le tue iniziali,
Che hai lasciato la’, che male fa, di gia’.
Di gia’ mi parlo addosso, gia’ mi danno
Di gia’, io mi processo e mi condanno
E sotto questa croce che mi dai, cadro’, cadrai,
Di gia’, sei ancorata al mio destino
E tra un insonnia e l’altra, mi trascino
Perche’ nemica la memoria e’, del sogno
Di gia’, come un bandito sognero’
E come un marinaio cerca il molo,
Cosi’ nel letto freddo corre piano, la mano
Di gia’, sto attento al minimo rumore,
E i movimenti che danno, le ore
Il peso dei rimpianti e’ tutto mio, di gia’
Mi manchi tu, e il tuo corpo che era mio,
La voce mia, si perde in questo grido,
Perche’ bruciare tutto noi, e me, di gia’!