Sono quattro cavalieri che hanno unito i loro sforzi
con gli intenti battaglieri di impedir che si divorzi
c’Ú Andreotti, c’Ú Lombardi, ci son Gedda ed Almirante
han levato gli stendardi, han squillato l’olifante
Andreotti si Ú già armato prima di partire al trotto
con il suo scudo crociato su cui ha cambiato il motto
la Libertas che era incisa Ú scomparsa ed al suo posto
Ú stampata la divisa “referendum, referendum a
[ogni costo”
Gli procura mille affanni non sedere più al governo
vi ha seduto per vent’anni, siede ancora in quello
[odierno
non si può dargli lo sfratto, che il sedere non perdona
quando essendo già assuefatto resta senza,
resta senza una poltrona
Esser privo del potere che da sempre egli conobbe
gli darebbe dispiacere, gli starebbe sulle gobbe
fin da giovane a De Gasperi lui reggeva la cartella
nulla c’Ú che più lo esasperi che star fuori,
che star fuori a far flanella
E ricorda con sollazzo quando in tempi un po’ lontani
Al raduno di Arcinazzo si abbracciava con Graziani
E ricorda ancor la scena di quand’ebbe decretato
Di donar la Maddalena alle basi alle basi della Nato
Lo solletica l’idea che la grossa baraonda
Che sto referendum crea lo riporti in cresta all’onda
Andreotti con puntiglio vuol rientrar dalla finestra
A presiedere il consiglio di un governo
di un governo tutto a destra
Sono quattro cavalieri che hanno unito i loro sforzi
Con gli intenti battaglieri di impedir che si divorzi
C’Ú Andreotti e c’Ú Lombardi, ci son Gedda ed Almirante
Han levato gli stendardi, han squillato l’olifante
Ecco s’avanza uno strano soldato
Vien da occidente da ormai molte lune
Ha sulle spalle un soprabito usato
Monta il destriero del luogo comune
Tutti i suoi fidi son lì a mezza strada
Tra i baciapile e i dinamitardi
E chi comanda sta bella masnada
Risponde al nome di Gabrio Lombardi
Ecco s’avanza minacciosa la maggioranza silenziosa
Ecco s’avanza ecco s’avanza la silenziosa maggioranza
Raccoglier firme e la sua gran passione
Contro il divorzio si Ú messo d’impegno
E ne ha raccolte all’incirca un milione
Più qualche altra in calce a un assegno
Le firme buone per Gabrio Lombardi
Non son le molte raccolte a milioni
Ma son le poche che danno i miliardi
Miliardi in liquidi e in obbligazioni
Ecco s’avanza dispendiosa, la minoranza danarosa
Ecco s’avanza ecco s’avanza la danarosa minoranza
Per finanziar questo Gabrio Lombardi
Parecchi ricchi hanno fatto la ressa
Per ben proteggere i propri miliardi
La svolta a destra val bene una messa
Per sti cattolici la buona azione
à solo quella quotata alla borsa
Che ti può rendere qualche milione
Se quando aumenta la vendi di corsa
Ecco s’avanza lancia in resta
La minoranza che s’Ú desta
Ora che appare il manifesto
Il referendum Ú un pretesto
La minoranza che fu silenziosa
Ha rotto in fine il silenzio pesante
E per riuscire vieppiù rumorosa
Usa il Lombardi per altoparlante
Fa utilizzare dai propri proseliti
Altoparlanti di marche assai buone
Altoparlanti di tipo high fidelity
Prodotti dalla voce del padrone
Or che il silenzio hanno spezzato
I componenti di quel gregge
Risuona per tutto il creato
Un gran rumore di scorregge
Sono quattro cavalieri che hanno unito i loro sforzi
Con gli intenti battaglieri di impedir che si divorzi
C’Ú Andreotti e c’Ú Lombardi, ci son Gedda ed Almirante
Han levato gli stendardi han squillato l’olifante
Per fare il referendum e partir bene attrezzati
I promotori e i loro paladini
Hanno recuperato tutti i quanti i residuati
Compresi i fondi di tutti i magazzini
I fondi di caffÚ, le carabattole in soffitta
I panni vecchi e la minestra fredda
Gli scoli di bottiglia le zanfate d’aria fritta
E lì nel mucchio il vecchio Gedda
Lo han recuperato dentro un sacco di immondizie
Lasciato in una vecchia sacrestia
Perché persin la chiesa per le feste natalizie
Lo aveva già dovuto buttar via
Accadde rovistando in mezzo a nugoli di miasma
Tra vecchie latte e vecchie casseruole
Che all’improvviso si sentì una voce di fantasma
Gridar con furia “Dio lo vuole!”
Ed era il vecchio Gedda riesumato all’occasione
Dai vecchi tempi della Guerra Fredda
Perché per una guerra che si vuol di religione
Quello che occorre Ú proprio il vecchio Gedda
Lo scudo che egli impugna per ragioni tutte sue
Porta una croce però un tantino sporca
Di cui le quattro braccia son ridotte solo a due
Che raffigurano una forca
I comitati civici che furon sue creazioni
Soffrono ormai di sclerosi arteriosa
Ne han dovute fare delle nuove riedizioni
Che son la maggioranza silenziosa
Nemmeno più la chiesa nutre oggi il desiderio
Di dargli corda e di chiamarlo in causa
Perché hanno superato ormai l’età del climaterio
E quella della menopausa
I comitati civici che Gedda predilesse
Sono ammucchiati in periferia
E posson suscitare ancora un poco di interesse
Solo nel campo dell’ecologia
Attirano le mosche ed inquinano l’ambiente
Con tutti quanti i rischi risaputi
Occorre che se ne occupi il servizio competente
Di smaltimento di rifiuti
Sono quattro cavalieri che hanno unito i loro sforzi
Con gli intenti battaglieri di impedir che si divorzi
C’Ú Andreotti e c’Ú Lombardi, ci son Gedda ed Almirante
Han levato gli stendardi han squillato l’olifante
A riunire insieme tutte quante
le virtù degli altri cavalieri
Resta il quarto che Ú Giorgio Almirante
Capo del reparto Bombardieri
Di Andreotti c’ha la buona usanza
Di trattar coi corpi separati
Riponendo in essi la speranza
Di portare un giorno in piazza i carroarmati
Con Lombardi invece c’ha in comune
la perizia di raccoglier soldi
E di utilizzare ste fortune
Per portare in piazza i manigoldi
Quello che lo lega al vecchio Gedda
Ú la grande fervida passione
Che egli nutre per la guerra fredda
Mascherata in guerra per la religione
Ma dagli altri un fatto lo distingue
Quello d’esser l’unico ed il solo
Stando ai detti delle malelingue
A saper trattare col tritolo
Porta lancia, spade ed armatura
Perché vuole che tutti lo si creda
Solo un capitano di ventura
Mentre invece Ú capitano anche di Freda
Ha scoperto un ottimo canale
Che può dar dei soldi e del consenso
Basta diventare clericale
E far finta di odorar d’incenso
Del divorzio poi lui se ne frega
Tanto più che c’ha persin due mogli
Ma si sa la vita Ú una bottega
E a sto mondo ciò che conta Ú il portafogli
Chi oggi vuol tenerselo alleato
Per una famiglia più cristiana
à lo stesso che l’ha già pagato
Per le bombe di Piazza Fontana
E chi lo pagò già l’altro ieri
Perché fucilasse i partigiani
Che per lui fa parte dei doveri
Dei cattolici apostolici e romani
Questi quattro cavalieri cavalieri di ventura
In confronto a quelli veri hanno macchie ed han paura
Per il pubblico decoro il migliore dei rimedi
E rispondere no a costoro e cacciarli via dai piedi