(di F. Crivel – R. Dufas)
Quando al fine d’un giorno noioso
la gaiezza risorge nel cuor,
cerca ognuno il perché prodigioso
e domanda con grande stupor
donde viene questa gioia verace.
Ogni crisi finita è davver,
forse al mondo ritorna la pace!
No, credete, è un motivo più ver.
Se d’affanni, vecchi malanni,
non si sente più novella,
se ciascun sorride lieto
e la vita trova bella,
se ragione misteriosa
a gioir ciascuno appella,
questa è l’ora senza pari,
questa è l’ora del Campari!
Brilli il sole nel cielo in festa,
o di pioggia si innondi il terren,
a quest’ora nel cuor si ridesta
il pensiero che tutto va ben,
poichè la gioia, calda e vermiglia,
e il sol ci rifiuta calor,
Campari l’ha chiusa in bottiglia
onde tutti ripetono in cor:
Se d’affanni, vecchi malanni,
non si sente più novella,
se ciascun sorride lieto
e la vita trova bella,
se ragione misteriosa
a gioir ciascuno appella,
questa è l’ora senza pari,
questa è l’ora del Campari!
Quando gli stranieri in carovana,
dalle brume di nordico suol
ripercorron la terra italiana
nel tepore dell’italo sol,
ammiran sui colli di Roma
nuove glorie ed eterno splendor,
ma lasciando de fiori a Roma
con rimpianto ripeton tra lor:
Se d’affanni, vecchi malanni,
non si sente più novella,
se ciascun sorride lieto
e la vita trova bella,
se ragione misteriosa
a gioir ciascuno appella,
questa è l’ora senza pari,
questa è l’ora del Campari!