(
Dario Fo –
Chiosso –
Fiorenzo Carpi)
Già sugli ultimi prati incontri dei tubi
poi sorpassi i tralicci poi i tubi.
E tralicci sorreggono muri
truccati da case.
Ed un albero solo in mezzo a dei cani
che fanno la fila per fare pipì.
E’ un paese cresciuto in periferia
questa brutta città che è la mia.
Non esiste pianura più piatta di questa
dove il vento ha paura di sporcarsi di nebbia,
dove un duomo pazzesco coperto di pizzi
è una cava di marmo vestita da sposa.
Il Naviglio stà fermo e
soffoca i pesci,
solo in sogno si muove e
triste va via
dalla brutta città che è
– la mia. –
Ma però se i ragazzi ti vengono incontro
tutta l’aria si muove e ti pare che sia il vento.
Ti tieni il cappello ma il cuore non puoi
la domenica insieme si va nella piazza
lui mi tiene alla vita e corriam sul sagrato
spaventiamo i colombi che volano via
sulla brutta città che è la mia.