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Testo Della Canzone
Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio di Pietro Cini
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Il sedici di agosto, sul far della mattina,
Il boia avea disposto l’orrenda ghigliottina, Mentre Caserio dormiva ancor Senza pensare al triste orror. Entran nella prigione direttore e prefetto, Udita la notizia si cambiò nell’istante, Così disse al prefetto: “Allor ch’io morto sia, Altro non ho da dire: schiudetemi le porte, Poi con precauzione dal boia fu legato Spettacolo di gioia la Francia manifesta, Allor che n’ebbe avviso l’amata genitrice, L’orribile dolore le fè bagnare il ciglio, Io pregherò l’Eterno, o figlio sventurato,
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Accordi
Re
Il sedici di agosto,
La7
sul far della mattina,
Il boia avea disposto
Re
l'orrenda ghigliottina,
Sol Re
Mentre Caserio dormiva ancor
La7 Re
Senza pensare al triste orror.
Entran nella prigione
direttore e prefetto,
Con voce di emozione
svegliarono il giovinetto;
Disse svegliandosi: "Che cosa c'è?".
"è giunta l'ora, alzatevi in piè".
Udita la notizia
si cambiò nell'istante,
Veduta la giustizia
stupì tutto tremante;
Il chieser: "Prima di andare a morir,
Dite se avete nulla da dir".
Così disse al prefetto:
"Allor ch'io morto sia,
Prego, questo biglietto
date alla madre mia;
Posso fidarmi che lei lo avrà ?
Mi raccomando per carità .
Altro non ho da dire:
schiudetemi le porte,
Finito è il mio soffrire,
via datemi la morte;
E tu, mia madre, dai fine al duol
E datti pace del tuo figliuol".
Poi con precauzione
dal boia fu legato
E in piazza di Lione fu quindi trasportato
E spinto a forza il capo entrò
Nella mannaia che lo troncò.
Spettacolo di gioia
la Francia manifesta,
Gridando: "Evviva il boia che gli tagliò la testa!"
Gente tiranna e senza cuor,
Chi sprezza e ride l'altrui dolor.
Allor che n'ebbe avviso
l'amata genitrice,
Le lacrime nel viso scorreano all'infelice;
Era contenta la madre almen
Pria di morire stringerlo al sen.
L'orribile dolore
le fè bagnare il ciglio,
Pensar solo al terrore che li piombò nel figlio;
Misera madre, quanto soffrì
Quando tal nuova del figlio udì!
Io pregherò l'Eterno,
o figlio sventurato,
Che dal tremendo averno
ti faccia liberato;
Così, pregando con forte zel,
L'alma divisa ritorni in ciel!
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