(
Eugenio Finardi –
Fabrizio Consoli)
Lui le dice prendi quello che ti serve
che ti porto via da quà
anzi é meglio che tu non prenda niente
che tanto non ci servirà
scappiamo via da questa sporcizia
scappiamo da questa città
che tanto non ci ha mai dato niente
e niente mai ci darà
Voglio portarti il più possibile lontano
dove la notte dormiremo sotto stelle che non conosciamo
in mezzo al deserto o su di un’isola rubata
e ti darò una vita vera, una vita che non sia sprecata
e non invecchieremo mai
no noi non moriremo mai
e non litigheremo mai
non ci lasceremo mai
Ma lei risponde aspetta amore mio
non voglio andare via di quà
é qui che abbiamo le nostre radici
proprio in questa sporca città
diamoci da fare per cambiarla
e forse un giorno cambierà
e noi potremo vivere felici
e invecchieremo con dignità
Voglio dei figli e voglio potergli far vedere
dove’é nato loro padre, dov’é nato il nostro amore
voglio che vivano giorni più sereni
che abbiano un futuro perché il passato gli appartiene
e non avranno fame mai
no non dovranno scappare mai
non dovranno aver paura mai
non soffriranno mai
La notte scende attorno al loro monolocale
mentre sognano un futuro così difficile da immaginare
la notte scende mentre loro fanno l’amore
e ancora non lo sanno che il futuro stà per arrivare
e così non partiranno più
e non vorranno scappare più
dovranno lottare un po’ di più
ma avranno qualche cosa in più