Testo e Musica:
Ambrogio Sparagna
Vorrei ballare per tutta una notte
su una terrazza della costiera
piena di gente che canta alla vita
ricca di fiori profumi e limoni.
Cento canzoni e cento tamburi
per ritardare l’arrivo del sole
così aspettare che il giorno ci prenda
portandoci dentro a mille rumori.
Sogno una notte che mai tornerà.
Sogno una festa passata lontano da questa città
piena di archi di luce stordita da mille sapori
di terra mare sudore
d’incenso di fuoco di mirto e ginestra.
E ritornare per un momento
verso i terreni che portano vino.
In quelle vie di dolce collina
provare a gustare il segreto dell’orto.
E poi ancora una volta cercare
le strade dei boschi dai frutti spinosi
seguire i passi di un forte cinghiale
primo a scoprire i ricci caduti.
Lungo sentieri di terra appuntita
fare corone di origano e salvia
ed aspettare il riposo del forno
con l’olio verde il pane caldo mangiare.
E nel girare a rincorrere il tempo
il suono del vento d’un tratto sentire
che fa armonia con cento campane
di pecore capre e cani guardiani.
Sogno una vita che non ha più età
è già finita ormai non tornerà.
Volti scavati da grandi fatiche
cuori donati senza farsi vedere.