Agapito Malteni il ferroviere

Album

È contenuto nei seguenti album:

1974 Ingresso libero
2005 Sotto i cieli di Rino Special Edition (CD 1)

Testo Della Canzone

Agapito Malteni il ferroviere di Rino Gaetano

Agapito Malteni era un ferroviere
viveva a Manfredonia giù nel Tavoliere
buona educazione di spirito cristiano
ed un locomotore sotto mano
Di buona famiglia giovane e sposato
negli occhi si leggeva : molto complessato
faceva quel mestiere forse per l’amore
di viaggiare sul locomotore
Seppure complessato il cuore gli piangeva
quando la sua gente andarsene vedeva
perché la gente scappa ancora non capiva
Dall’alto della sua locomotiva
La gente che abbandona spesso il suo paesello
lasciando la sua falce in cambio di un martello
ricorda nei suoi occhi nel suo cuore errante
il misero guadagno di un bracciante
Una tarda sera partì da torre a mare
doveva andare a Roma e dopo ritornare
pensò di non partire o pure senza fretta
di lasciare il treno a Barletta
Svelò il suo grande piano all’altro macchinista
buono come lui ma meno utopista
parlò delle città di genti emigrate
a Gorgonzola oppure a Vimercate
E l’altro macchinista capì il suo compagno
felice e soddisfatto del proprio guadagno
e con le parole cercava di calmarlo
fu una mano ad addormentarlo

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Accordi

   
la-             sol         la-
Agapito Malteni era un ferroviere
                     sol         la-
viveva a Manfredonia giù nel Tavoliere
do         la-      do         la-
buona educazione di spirito cristiano
sol                    la-
ed un locomotore sotto mano

la-               sol          la-
di buona famiglia giovane e sposato
                        sol         la-
negli occhi si leggeva: molto complessato
do            la-    do        la-
faceva quel mestiere forse per amore
sol                    la-
di viaggiare sul locomotore

la- mi- la- do re la- sol la-

la-                    sol           la-
seppure complessato il cuore gli piangeva
la-                   sol       la-
quando la sua gente andarsene vedeva
do              la-    do           la-
perché la gente scappa ancora non capiva
sol                       la-
dall'alto della sua locomotiva

la-                    sol              la-
la gente che abbandona spesso il suo paesello
la-                       sol             la-
lasciando la sua falce in cambio di un martello
do            la-    do             la-
è gente che ricorda  nel suo cuore errante
sol                       la-
il misero guadagno del bracciante

la- mi- la- do re la- sol# sib-

sib-              lab           sib-
una tarda sera partì da Torre a Mare
sib-            lab              sib-
doveva andare a Roma e dopo ritornare
reb             sib- reb           sib-
pensò di non partire neanche senza fretta
lab                       sib-
di lasciare il treno a Barletta

sib-                          lab         sib-
svelò il suo grande piano all'altro macchinista
sib-              lab     sib-
buono come lui ma meno utopista

reb           sib- reb         sib-
parlò delle città  di genti emigrate
lab                        sib-
a Gorgonzola oppure a Vimercate


sib-                  lab            sib-
e l'altro macchinista capì il suo compagno
sib-                 lab            sib-
felice e soddisfatto del proprio guadagno
reb        sib-    reb        sib-
e con le parole cercava di calmarlo
lab                       sib-  lab sib-
ma fu una mano ad addormentarlo

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