Salirò
Salirò
Tra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un punto lontano.
Pompa…pompa…pompa…pompa.
Preferirei
Stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
Mi brucerei
Ma salutandoti dall’alto con la mano.
E invece sto sdraiato
Senza fiato
Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato
E resto qui disteso
Sul selciato ancora un po’
Ma prima o poi ripartirò
Accetterei
Di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano
Congeleri
Ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De nNiro, mapiù indiano)
e invece sto sdraiato
senza fiato sfatto come il letto su cui prima m’hai lasciato
e resto qui distrutto
disperato acnora un po’
ma prima o poi ripartirò.
Salirò salirò
Salirò salirò
fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un ricordo lontano.
Salirò salirò
Salirò salirò
fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un puntino….
Lontano
Preferirei ricominciare
Piano piano dalla base
E tra le rose lentamente risalire
E prenderei tra le mie mani
Le tue mani e di direi:
“amore in fondo non c’è niente da rifare”
e invece
più giù di così
non si poteva andare
più in basso di così
c’è solo da scavare
per riprendermi
per riprenderti
ci vuole un argano a motore
Salirò salirò
Salirò salirò
fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un ricordo lontano.
Salirò
Salirò-o
Non so ancora bene quando
Ma provando e riprovando
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un punto
Lontano
Lontano
Lontano
Lontano