Alì Baba nella Jungla

Album

È contenuto nei seguenti album:

1977 Gelato metropolitano

Testo Della Canzone

Alì Baba nella Jungla di Alberto Camerini

Nella jungla infernale,
totalmente devastata
dal veleno artificiale,
dove l’acqua è inquinatae la pioggia colorata,
la legge accecata,
dove nulla ha più sapore,
chi non ha i soldi muore,

c’è una banda di banditi,
così vengono chiamati,
perché hanno rifiutato
questa legge,
questo stato,

chi li chiama avventurieri
e chi invece guerriglieri,
attivamente ricercati,
nella jungla ben nascosti,

per potere andare avanti,
perché i debiti erano tanti,
un traffico di erbe
non poteva più bastare;

ma l’acqua era pulita
vicino al nostro accampamento,
sussistevano poi
gravi problemi di finanziamento.

E tra quelli che non avevano padroni,
c’era un ragazzo si chiamava Ali Babà

E la notte avevano mille canzoni,
per le stelle e per chi le ascolterà.

La jungla poi divorerà
chi non si difenderà

Ma una banda di ladroni,
erano quaranta i padroni
della jungla inquinata,
totalmente devastata,

rubavano la terra,
ammassavano quintali
di tesori naturali
per poi vendere la guerra

senza lasciare niente ai locali,
povere gente,
indios mal pagati,
operai incatenati,

per poterci controllare
e per non perdere il potere
poi dovevano pagare
la polizia e le pantere;

ma gli studenti emarginati,
sindacalisti alienati
quando erano occupati
venivano sempre imbrogliati

dai prezzi troppo cari,
erano senza energia,
dalle centrali nucleari
erano fuori sintonia.

E tra quelli che non avevano padroni,
c’era un ragazzo si chiamava Ali Baba’

E la notte avevano mille canzoni,
per le stelle e per chi le ascolterà.

La jungla poi divorerà
chi non si difenderà.

Ali Babà ebbe un’idea,
disse: “Bisogna tentare!”
e in un assemblea disse “Bisogna reagire!

Devo conoscere il segreto
che ci aprirà le porte
del tesoro del padrone,
l’oro che lo rende forte”

Passava per la jungla
allora una carovana,
una fila lunga lunga
una cosa disumana,

Ali Babà nascosto
riuscì ad infilarsi
e filato come un razzo
poi entrò dentro il palazzo

dove i quaranta padroni
avevano i milioni,
dove comandava un tizio,
tal Paperon de Paperoni.

Lì imparò ad ascoltare,
a vedere, a non parlare
e il piano fu completo
quando un dì ebbe il segreto.

E fra quelli che non avevano padroni,
c’era un ragazzo si chiamava Ali Baba’

E la notte avevano mille canzoni,
per le stelle e per chi le ascolterà.

La jungla poi divorerà
chi non si difenderà.

Da quel giorno
il movimento si risollevò
e con i soldi dei padroni
altre armi comperò

E la lotta nella jungla
riuscì ad andare avanti,
con l’unità degli sfruttati,
i problemi furono superati.

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