Ilaria Barbour e Michele Cargnello
(Gregori)
Racconta il mio maestro che in un viaggio
Trovò nella foresta una tribù:
Che fossero cannibali
E proprio i più temibili
Non lo sapeva ancor!
Tranquillo si sedette in mezzo a loro
E ad insegnar qualcosa incominciò…
Ma c’era lì un cannibale
Annibale il terribile
Che gli parlò così:
«Umba lumba munga dola
Non volere andare a sguola
Non volere noi imbarare
Gome vivere in giddà…
Noi viviam nella foresda,
Ber gabirgi sai gi basda
Gualghe semblige barola
Umba lumba munga dola…»
Pian piano li convinse il mio maestro
Di starlo ad ascoltare almeno un po’…
Parlò di aritmetica,
Di storia e di grammatica,
Di un po’ di civiltà.
E quando fu finita la lezione
Sorrise soddistatto intorno a sé,
Ma sempre quel cannibale
Annibale il terribile
Gli dichiarò così:
«Umba lumba munga dola
Gom’è bello andare a sguola!
Ora avere noi imbarado
Gome vivere in giddà.
E ber guesdo, mio maesdro,
Non di mangeremo grudo:
Di faremo in gasseruola
Umba lumba munga dola…»
Orchestra
«Umba lumba munga dola
Gom’è bello andare a sguola!
Ora avere noi imbarado
Gome vivere in giddà.
E ber guesdo, mio maesdro,
Non di mangeremo grudo:
Di faremo in gasseruola
Umba lumba munga dola….
Umba lumba munga dola
Non volere andare a sguola,
A noi basda una parola
Umba lumba munga dola….!!!».