Anonimo romano S.P.Q.R.

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Testo Della Canzone

Anonimo romano S.P.Q.R. di Federico Salvatore

Uscimmo insieme e nun sapevo niente
che aveva solo da tre giorni la patente
ma io ne ebbi quasi subito il sospetto
appena lei inserì la chiave nel cruscotto.
Mise la prima ed era un po’ insicura
ed io non mi ero ancora messo la cintura
passò di colpo la frizione dell’Ibiza
che ho dato na craniata dentro ar parabrezza!

Poi ripartimmo piano piano
io tenevo er freno a mano
quando vidi da lontano un carro blu;
lei che andava contromano;
io guardavo la lancetta:
centoventi, centotrenta e poi di più!
Per la prima volta io ho invocato Padre Pio:
Stamo a ‘nfrocià co’ ‘na Clio!
Padre Pio, Padre Pio, che faresti al posto mio?

Poi lungo il Tevere che andava lento lento
vedemmo a galla un profilattico ar tramonto
tanto era grande che io rimasi come uno scemo
e lei mi disse: “Amore, è de Polifemo!”
A Tor di Quinto prese ir palo di un divieto
e ci fermò una quercia in mezzo ad un frutteto
da sotto ar cofano spuntò l’omo Der Monte
con un frullato di verdura sulla fronte

Chi salirà dopo di me
nella macchina con te
respirerà un odore forte che
ho lasciato a te vicino
che hai impregnato er sediolino
in ricordo dei calzoni bianchi miei
perché amore non ho retto, io me so cacato sotto
così finisce un amore!

Forza Roma! Forza lupi!
So’ finiti i tempi cupi!

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