di
Susanna Parigi –
Kaballà
Crudo come il tempo
Come arti spezzati all’albero dal vento
Crudo come la pelle di un coccodrillo
Come il muro del pianto
Come un lamento
Crudo come un saio
Come marchio indelebile sopra il mio petto
Come pece bollente sul nemico stanco
Crudo come un verbo
Come un verdetto
Cruda la pelle esposta
Crudo il segno che lascia la mano e passa
Crudo come sapere prima del tempo
Crudo e severo
Senza frutti il mio seno
Crudo era
L’improvviso cambiare del suo volto
Secco il colpo e poi il suo pentimento
Il suo totale
Sdoppiamento
Cruda la sua voce
Come crosta di pane che sfama e uccide
Crudo il suo disorientamento
Il sopravvento
E dopo il pianto
Crudo come un urlo
Come il corpo tremante di un sacrificio
Crudo come la lama che spinge in fondo
Come il sospetto
Di un tradimento
Crudo come l’inganno
Come il sogno malato dell’egoismo
Come arrendersi contro chi si ama
Crudo e’ il segreto
Che non si svela
Crudo la sua forza
Il suo alzarsi dal campo della sconfitta
Crudo il patto di sangue che chiude il cerchio
Come forca ancestrale
Come un cappio.