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Testo Della Canzone
Dormitorio pubblico di Loredana Bertè
Scarpe piu’ grandi dei piedi
case di carta carbone storie di deserti urbani il mondo e’ sempre spaccato a meta’ ci sono letti di pietra la sera per disperati giu’ in mezzo ai bidoni da festeggiare che dio ci perdoni come a natale coi termosifoni… che dormitorio pubblico e’ la mia citta’ la notte ha un ritmo brasiliano che va e sopra i marciapiedi bassa qualita’ di vite ormai deragliate spaccate a meta’ se non arriva al cuore dove la gente muore presto o tardi morira’ il nostro amore… e… stanotte se mi guardo intorno sto male che dormitorio pubblico la mia citta’ la faccia nera del mondo sta qua ai figli del duemila un destino bastardo… e… il nostro sole che arriva sempre, sempre in ritardo ma cos’hai da guardare baby, mi dai da fumare… io in questa stazione ci dormo e so non potro’ piu’ partire io mi ricordo che avevo un nome… ma non lo posso mangiare ne’ bere… un giorno non mi sapro’ piu’ sveglare saro’ la spazzatura da riciclare… che dormitorio pubblico la mia citta’ e sopra i marciapiedi quante verita’ di vite ormai deragliate spaccate a meta’ ma e’ un dormitorio pubblico la mia citta’ la notte balla con la scimmia che va che viaggia sulle spalle armate delle bande dalle croci di guerra sulle teste rapate e’ un dormitorio… la notte ha un ritmo brasiliano che va in giro con le bande e sbatte forte in testa e col consenso di tutti sballa pure la festa e’ un dormitorio… si… e’ un dormitorio… che dormitorio…
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