Goccia – Poesia Romana

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Testo Della Poesia

Goccia – Poesia Romana di Poesie Romane

Quanto me scoccia
‘Sto “ti-tti-tti” che viÚ dar rubbinetto
(che più lo fermo e più me fa er dispetto
De calà giù). Lo sai ch’edÚ? La goccia.
Manco se vede eppuro fa casino,
Poi se ne va.
Va drent’ar lavandino.
Poi ne le fogne. E assieme a le carogne
Che vanno verzo fiume
Se fermerà.

“Ma lì ce sta più luce.
Eppoi quer fracicume,
Assieme a tanta acqua, s’ariduce.
Ciò tante amiche: lì ce sto beata
E me ne vado a fà ‘na passeggiata.
È bello camminà co’ la corente
E véde tutti l’arberi da sotto.
Ma dura poco perché, lentamente,
‘Na gran callaccia m’aritira su.
E quanno co’ l’amiche torno giù
Me vado a aritrovà ne l’acquedotto
Che m’ariporta ne li rubinetti.
Cor mio Tittì ricalo piano piano,
Rivedo quarche umano:
E je fò li dispetti”.

Stai puro a sfotte? Ho d’annà ar ripparo:
Mò chiamo lo stagnaro!

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