Testo e Musica:
Simone Avincola
Io cancellerò le mattine
mi soffierò il naso
mi sporcherò la bocca di terra
e mi amerò.
Ubbidirò alla notte
assassinerò il freddo
aspetterò che qualcuno mi odi
o gridi,pianga.. perchè: “Il Re è cattivo”
Frantumerò la luna
in piccoli spicchi di luce vibrante nell’acqua
sarà il mio sasso a lasciarla ferita
sarà la morte dell’onda a ridarle la vita
Starò fermo sulle pietre del gioco
in equilibrio alla luce del fuoco
sul filo arancione di un soffio di gioia
sarò io, con lo scettro, a indicarvi la noia
Insulterò ogni tasto, ogni corda, ogni nota
finchè non sarò io, soltanto io, a decidere il suo suono
non piangerò, questo no. Resterò..
..a pensarmi ancora un po’
Poi me ne andrò ad aspettare le mattine
e le cancellerò
finchè accetterò il mio essere ridicolo, pesante
anche un Re non si sente sempre importante
Comprerò un sorriso che non è il tuo
dimenticato da labbra sporche d’oro
consumato da notti che piu non mi chiedi
cambierò qualche sedia per restare in piedi
E ve ne andrete via
scapperete via
E ve ne andrete via
scapperete via
Ma quando, stremati, cadrete
e mi implorerete pietà
guardandomi dal basso, in me vedrete
la vostra unica chance
Chiederete di voler uscire
ma uscita non sarà
e come la regina mi insegnò:
mi scanzerò.