Il castello – Simone Avincola

Album

È contenuto nei seguenti album:

2009 Il giullare e altre storie

Testo Della Canzone

Il castello – Simone Avincola di Simone Avincola

Testo e Musica: Simone Avincola

Soltanto in pochi puntano il dito
per indicarlo dal borgo impaurito
per non scordare che dalla montagna
il Re controlla e punisce chi sbaglia

I rami neri sono zampe di ragno
che si avviluppano e lasciano il segno
disegno di una ragnatela infinita
che succhia, dai muri, la vita

“Io lo farò, stanotte sul tardi
sfiderò la nebbia in faccia ai codardi
e se gli altri non vogliono e anche tu hai paura
andremo soli.. io e la luna”

“Io non ti lascio da solo e lo sai
quel che gia vedo tu lo vedrai
non sarà il buio a serrarmi la strada
sarò il tuo scudo, sarai la mia spada.”

Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo

“Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà”

Viola è la notte, bianca è la nebbia
sottile, in silenzio si infila
fra gli speroni a picco sul mare
si mischia col vento che asciuga il sale

Il Re ha ordinato e si è vendicato
su quei contadini che non hanno pagato
stanotte un fuoco si scorge lontano
e brucian le case, brucia il campo di grano

“Io non ci sto e lo urlo piu forte
io non sto fermo davanti alla morte
amico, se stringi i pugni e osi
perderanno i tanti, vinceranno i pochi”

“Quest’epoca amara va avanti e persiste
qui quel che non vedi, non esiste
Ma quanto sangue non si vede ma c’è
versato nel calice bevuto dal Re”

Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo

“Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà”

Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo

“Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà”

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