di
Susanna Parigi –
Kaballà
Gesto d’amore,
gesto che compone,
movimento che si espande,
trasparenza della mente.
Gesto che mi tocca,
attraversa il limite, la bocca.
E’ contrattempo della sorte,
è toglimento dalla morte,
luce tra le porte aperte,
l’ultima delle domande.
L’amore quando t’incontra
ti altera la vita
dimenticata,
congelata,
sopravvissuta.
“Amore” quando supera il reale
è imprevedibile, è totale.
E’ gesto veloce e lento
che sa modificare
l’equilibrio delle stelle…
Amore che finisce
più presto della bellezza,
più presto della natura.
Si altera, s’incrina e poi si asciuga.
La realtà chiude il sipario
e macchia la trasparenza.
L’ideale che si appanna,
l’incantesimo si spezza,
la magia sparisce,
il trucco viene a galla.
Tutte le cose della vita
sono incatenate,
innamorate
e insieme tradite.
Eppure voglio, eppure amo, eppure voglio…
Troppe parole nella vita
sono incatenate,
dimenticate e abbandonate;
eppure voglio, eppure voglio
incontrare me stessa un giorno,
me stessa, un giorno,
liberare nel mio corpo dell’amore il raro movimento.