Il testamento

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È contenuto nei seguenti album:

1966 Tutto Fabrizio De Andrè
1968 Volume III

Testo Della Canzone

Il testamento di Fabrizio De Andrè

Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità

non maleditemi non serve a niente
tanto all’inferno ci sarò già

ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione

ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto

sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro

per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l’insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati

quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà

se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore

a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all’angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi

quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

cari fratelli dell’altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l’identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.

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Accordi

  
Do-                                    Fa#  Do-
Fa# 
Quando la morte mi chiamera', forse qualcuno protestera' 

Do-         La#               Re#                   Sol7
Do- 
dopo aver letto nel testamento quel che gli lascio in eredita', 

             Fa-                       Do-                    Sol7
Do 
non maleditemi non serve a niente tanto all'Inferno ci sono gia'. 

             Sol7            Do                    Fa
Do 
Ai protettori delle battone, lascio un impiego da ragioniere, 

                 La7                 Re-                  Si7
Mi- 
perche' provetti nel loro mestiere rendano edotta la popolazione, 

           Fa            Do                Sol7                   Do 
ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana, 

           Fa            Do                 Sol7                   Do 
ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana. 

             Sol7                   Do                Fa
Do 
Voglio lasciare a Biancamaria, che se ne frega della decenza, 

           La7                Re-                     Si7
Mi- 
un attestato di benemerenza che al matrimonio le spiani la via, 

                 Fa                       Do                 Sol7
Do 
con tanti auguri per chi c'e' caduto, di conservarsi felice e cornuto,


                 Fa                       Do                 Sol7
Do 
con tanti auguri per chi c'e' caduto, di conservarsi felice e cornuto.

  

Sorella Morte lasciami il tempo, di terminare il mio testamento, 
lasciami il tempo di salutare, di riverire, di ringraziare, 
tutti gli artefici del girotondo intorno al letto d'un moribondo. 
Signor Becchino mi ascolti un poco, il suo lavoro a tutti non piace, 
non lo consideran tanto un bel gioco coprir di terra chi riposa in
pace 
ed e' per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d'oro, 
ed e' per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d'oro. 
Per quella candida vecchia contessa, che non si smuove piu' dal mio
letto 
per estirparmi l'insana promessa di riservarle i miei numeri al lotto,

non vedo l'ora d'andar fra i dannati per riferirglieli tutti
sbagliati, 
non vedo l'ora d'andar fra i dannati per riferirglieli tutti
sbagliati. 

Quando la morte mi chiedera' di restituirle la liberta', 
forse una lacrima, forse una sola sulla mia tomba si spendera'. 
Forse un sorriso, forse uno solo dal mio ricordo germogliera'. 
Se dalla carne mia gia' corrosa, dove il mio cuore ha battuto il tempo

dovesse nascere un giorno una rosa la do' alla dona che mi offri' il
suo pianto. 
Per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore, 
per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore. 
A te che fosti la piu' contesa, la cortigiana che non si da' a tutti 
ed ora all'angolo di quella chiesa offri le immagini ai belli ed ai
brutti, 
lascio le note di questa canzone, canto il dolore della tua illusione,

a te che sei, per tirare avanti, costretta a vendere cristo ed i
Santi. 

Quando la morte mi chiamera', nessuno al mondo si accorgera' 
che un uomo e' morto senza parlare, senza sapere la verita'. 
Che un uomo e' morto senza pregare fuggendo il peso della pieta'. 
Cari fratelli dell'altra sponda cantammo in coro giu' sulla terra, 
amammo in cento l'identica donna, partimmo in mille per la stessa
guerra, 
questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli, 
questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli. 

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