(di:
Ron)
Io sono Michele
e canto il mondo,
con la mia voce
canto il Brasile profondo.
Oggi sono qui
come una favola,
domani chissà
forse sarò su una nuvola.
Esco di notte
durante il temporale
che scava certe buche,
le dovreste vedere.
Io vivo lì
nascosta come una rondine
per scappare
alle squadre della morte.
Sono Michele
e ho tredici anni,
mia madre dov’è?
Sarà con gli altri fratelli.
Mio padre non so
non l’ho mai conosciuto,
l’uomo che è in casa però
non mi è mai piaciuto.
Regala le bambole
a mia sorella più grande
e io no,
io non posso toccarle.
Tutti i bambini
che muoiono piccoli
li veston di bianco,
sembraano cuccioli.
Seguo il funerale
poi aspetto la notte
quando il guardiano
chiude e spegne la luce.
Io resto là
finalmente sola
comincio a scavare
come una mamma ansiosa,
prendo il bambino
lo tengo tra le mie breccia,
comincio a cullarlo,
che tenerezza.
I bambini
non muoiono mai,
si addormentano
col sorriso degli angeli.
In questo paradiso
di sole e carnevale,
in questo cimitero
di pace e dolore,
io sono Michele,
bimba da uccidere,
lasciatemi stare,
voglio vivere.
(Grazie a oxilia.ornella per il testo)