di
Susanna Parigi –
Kaballà
Questa è la mia vita…
un intenso teatro dal vero,
un potente richiamo del fuoco,
con grandi felicità
e tragedie, emozioni in diretta
senza pause o riposo.
Questa è la mia vita…
in questo quartiere di burla
dove tutto è fatica
ma si resiste con una risata
e si parla una lingua antica, antica.
Ecco ora respiro,
cammino, parlo,
osservo, ascolto,
penso, prego, arrabbio, amo.
Queste le mie mani…
hanno preso parole da dentro
per poter modellare il silenzio,
senza qualcuno che parli per forza,
senza qualcuno che voglia capire,
ho aperto la porta.
Questo è il mio talento…
Lavorare di notte in silenzio
come chiesa che espande lo spazio
con le pietre e gli affreschi
che parlano e cantano
e annullano il tempo.
Ecco ora respiro,
cammino, parlo,
osservo, ascolto,
penso, prego, arrabbio, amo.
Questo è il mio potere…
devo solo pensare all’abete,
al profumo di resina e cera,
tra inni d’incensi e preghiere
e come un Apache chiedere scusa
per tagli e ferite.
Ora sono forte.
Sono invasa dai sensi del mondo,
ho provato il dolore del mondo,
questo è il mio privilegio.
Ho già perso, ho già dato
E non mi aspetto un ritorno.
Ecco ora respiro,
cammino, parlo,
osservo, ascolto,
penso, prego, arrabbio, amo.
Sono la fiorista.
Tra la pelle le spine e i profumi.
Tra le dita l’aprirsi dei suoni.