(di:
Ron)
Lasciarmi qui,
qui da solo a contarmi le dita
come se fosse davvero finita,
stasera al mondo ci sono solo io,
io povero io, con le scarpe,
la chitarra e i piedi sul letto,
gli occhi sul muro
ed in mano un biglietto,
con i motivi, tutti i motivi,
perchè te ne vai.
Prima di tutto, mi sembra cretino
e anche un poco cafone,
sembra la storia di una canzone,
una di quelle che ascolti tu,
e poi, poi che tristezza,
tu che mi scrivi e ti senti importante,
tu che decidi e ti senti più grande.
Ma dov’è che sei grande,
ed importante non sei stata mai,
ecco perchè te ne vai.
Eccomi qui, chiuso a chiave
dentro al gabinetto
e rileggendo
ancora una volta il biglietto,
ho capito che non cambierai mai,
mai come adesso,
però a vedere la cosa da fuori,
soltano agli occhi un sacco di errori
che non avrei, dico avrei
dovuto fare mai.
Primo fra tutti, giocare con te
come il gatto gioca con il topo,
senza contare che a poco a poco,
come in un film, il gatto eri tu,
mentre io, povero io, stavo lì,
come un topo a cercare il formaggio
o quel briciolo di coraggio
per provare ogni tanto a dirti ti amo.
E quanto, quanto male mi farai
quel giorno che tu te ne andrai.