Album
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Testo Della Canzone
Parole di Francesco Guccini
Parole, son parole, e quante mai ne ho adoperate
e quante ancora lette e poi sentite, a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate, sputate, a tanti giri, riverite, adatte alla mattina, messe in abito da sera, all’ osteria citabili o a Cortina e o a Marghera. Con gioia di parole ci riempiamo le mascelle Mio caro amore, si è un po’ come commessi viaggiatori Io non son quei marinai, parole in rima ne ho già dette Poi andare sopra un palco per compenso o l’ emozione: Amore sappi, beato chi ha le musiche importanti, E sì son tanti gli anni, ma se guardo ancora pochi, E se pensate questi i vaniloqui di un anziano, Amore a specchio, è tanto bello urlare dagli schermi, E le chiacchiere son tante e se ne fan continuamente, Dibattito in diretta, miti, spot, ex-cineforum, Amore fino, lo so che in questo modo cerco guai, Ci sono, sai, nascosti dietro a pieghe di risate Son quelli che distinguono parole da parole
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Accordi
La7 La Sim Dom La La7 Parole, son parole, e quante ormai ne ho adoperate e quante ancora lette e poi sentite, Re7 a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate, sputate, a tanti giri, riverite, Sol7 adatte alla mattina, messe in abito da sera, Do all'osteria citabili o a Cortina, o a Sim Mi Marghera. La7 Con gioia di parole ci riempiamo le mascelle e in aria le facciamo rimbalzare Re7 e se le cento usate sono in fondo sempre quelle non è importante poi comunicare, Sol7 è come l'uomo solo che fischietta dal terrore Do e vuole ne silenzio udire un suono, far Do7 rumore. Fa Mio caro amore Sol Mim si è un po' come commessi viaggiatori Rem7 Sol Mim La con campionari di parole e umori Rem Re7 Sol/5+ a ritmi di trecento e più al minuto; Do7 Fa amore muto Sol Mim beati i letterari marinai Rem Sol Mim La così sul taciturno e cerca guai Rem Sol Do7 La7 così inventati e pieni di coraggio. Io non son quei marinai, parole in rima ne ho già dette (e tante, strano, ma ne faccio dire) nostalgiche, incazzate, quanto basta maledette, ironiche quel tanto per servire a grattarsi un po' la rogna, soffocati dal collare adatto per i cani o per la gogna del giullare. Poi andare sopra un palco per compenso o l'emozione: chi non ha mai sognato di provare? Sia chi ha capito tutto e tutto sa per professione ed ha un orgasmo a scrivere o a fischiare, sia quelli che ti adorano fedeli e senza intoppi, coi santi non si scherza, abbasso il Milan, viva Coppi! Amore sappi, beato chi ha le musiche importanti, le orchestre, luci e viole sviolinanti, non queste mie di fil di ferro e spago; amore vago, mi tocca coi miei due giri costanti far il make-up a metonimie erranti: che gaffe proprio all'età della ragione. E sì son tanti gli anni, ma se guardo ancora pochi Voltaire non ci ha insegnato ancora niente, è questo quel periodo in cui i ruggiti si fan fiochi oppure si ruggisce veramente ed io del topo sovrastrutturale me ne frego; chi sia Voltaire mi dite? va beh, dopo ve lo spiego. E se pensate questi i vaniloqui di un anziano lo ammetto, ma mettiamoci d'accordo conosco gente pia, gente che sa guardar lontano e alla maturità dicon sia sordo perchè i rincoglioniti d'ogni parte odian parecchio la libertà e la chiamano "vagiti", o "ostie" d'un vecchio. Amore a specchio, è tanto bello urlare dagli schermi, gettare a terra falsi pachidermi coprendo ad urla il vuoto ed il timore. Qui sul mio onore, smetterei di giocar con le parole ma è un vizio antico e poi quando ci vuole per la battuta mi farei spellare. E le chiacchiere son tante e se ne fan continuamente, è tanto bello dar fiato alle trombe o il vino o robe esotiche rimbomban nella mente esplodono parole come bombe, pillacchere di fango, poesie dette sulla sedia, ghirlande di semantica e gran tango dei mass-media. Dibattito, dal vivo, miti spot, ex-cineforum talk-show, magazine, trend, poi T.V. e radio telegiornale, spazi, nuovo, gadget, pista, quorum dietrismo, le tangenti, rock e stadio deviati, bombe, agenti, buco e forza del destino, scazzato, paranoia e gran minestra dello spino. Amore fino, lo so che in questo modo cerco guai ma non sopporto questi parolai non dire più che ci son dentro anch'io, amore mio se il gioco è essere furbo e intelligente ti voglio presentare della gente e certamente presto capirai. Ci sono, sai, nascosti dietro a pieghe di risate che tiran giù i palazzi dei coglioni, più sobri e più discreti e che fan meno puttanate di me che scrivo in rima le canzoni, i clown senza illusioni, fucilati ad ogni muro, se stan così le cose dei buffoni sia il futuro. Son quelli che distinguono parole da parole e sanno sceglier fra Mercuzio e Mina, che fanno i giocolieri fra la verità e le mode, i Franti che sghignazzano a dottrina, che irridono ai proverbi e berceran disincantati: "Fra Mina e fra Mercuzio son parole, e non son frati". La7 La Sim Dom La |