Album
È contenuto nei seguenti album:
- 1996 D’Amore di morte e di altre sciocchezze
- 1998 Guccini Live Collection – Disc 1
- 2010 Storia di altre storie
Testo Della Canzone
Quattro stracci di Francesco Guccini
E guardo fuori dalla finestra e vedo quel muro solito che tu sai.
Sigaretta o penna nella mia destra, simboli frivoli che non hai amato mai; quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, racconto e dico e ti sembro muto, fumare e scrivere ti suona strano, meglio le mani di un artigiano e cancellarmi è tutto quel che fai; ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai! Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità, La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia, La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla, Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
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Accordi
Re E guardo fuori dalla finestra Do Sol Do Sol e vedo quel muro solito che tu sai, Re sigaretta o penna nella mia destra, Do Sol Do Sol simboli frivoli che non hai amato mai; Sim quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, Do racconto e dico e ti sembro muto, Sol fumare e scrivere ti suona strano, La meglio le mani di un artigiano Sol Do Re e cancellarmi è tutto quel che fai; Sol ma io sono fiero del mio sognare, Re Mim di questo eterno mio incespicare Sol e rido in faccia a quello che cerchi Re Sol Do ||| Sol Do Sol e che mai avrai Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità; ma maturo o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità; ma poi chi ha detto che tu abbia ragione, coi tuoi "also sprach" di maturazione o è un'illusione pronta per l'uso, da eterna vittima di un sopruso, abuso d'un mondo chiuso e fatalità; ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me solo cos'è la libertà. La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia, di manuali contro le frustrazioni, le inibizioni che provavi qua a casa mia, la noia data da uno non pratico, che non ha il polso di un matematico, che coi motori non ci sa fare e che non sa neanche guidare, un tipo perso dietro le nuvole e la poesia; ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare: fare l'amore, tirare tardi, o la fantasia. La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla, ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla; io se dio vuole non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre, tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla; le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla. Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me, ma non c'è un alibi, non c'è rimedio, se guardo bene no, non c'è un perché; nata di marzo, nata balzana, casta che sogna di esser puttana, quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori ed hai annullato tutti fuori che te, ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai gettato l'ieri, Sol Do ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, Re Mim Do quei quattro stracci in cui hai buttato ieri Sol Re Mim persa a cercar per sempre quello che non c'è io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato ieri persa a cercar per sempre quello che non c'è io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato ieri Sol persa a cercar per sempre quello che Re Sol Do ||| non c'è. |