(di:
Claudio Baglioni –
Antonio Coggio –
Paolo Gianolio –
Geoff Westley)
Nei mattini pallidi
appena imburrati di foschia
risatine come monete
soffiate nei caffè
facce ingenue appena truccate
di tenera euforia
occhi chiari, laghi gemelli,
occhi dolci amari
io le ho viste
fra cemento e cupole d’oro
che il vento spazza via
sotto pensiline
che aspettano sole il loro tram
coprirsi il cuore in mezzo
a sandali e vecchie camicie fantasia
e a qualcuno solo e ubriaco
che vomita sul mondo
io le ho viste portare fiori
e poi fuggire via
e provare a dire qualcosa
in un italiano strano
io le ho viste coi capelli di sabbia
raccolti nei foulards
e un dolore nuovo e lontano
tenuto per la mano
io le ho viste che cantavano
nei giorni brevi di un’idea
e gomiti e amicizie
intrecciati per una strada
io le ho viste stringere
le lacrime di una primavera
che non venne mai
volo di cicogne con ali di cera
ancora le ho viste far la fila
con impazienza davanti ai gelatai
quando il cielo stufo d’inverno
promette un po’ di blu
piccole regine
fra statue di eroi e di operai
lievi spine d’ansia
nei petti rotondi e bianchi
io le ho viste eccitate buffe
e sudate per la felicità
negli alberghi dove si balla
gridare l’allegria e bere birra
e chiudere fuori la solita neve
e la realtà e ballare
alcune tra loro e ballare e poi ballare
le ho viste nelle sere
quando son chiuse le fabbriche e le vie
sulle labbra vaghi sorrisi
di attesa e chissà che
scrivere sui vetri ghiacciati
le loro fantasie
povere belle donne
innamorate d’amore e della vita
le ragazze dell’est