(di Cardoni –
Odoardo Spadaro)
Odoardo Spadaro
Sora Gigia, oh Sora Gigia,
son tornato proprio adesso,
lo vedete ho ancora in mano la valigia.
Oh Sor Spadaro, ma di do’ la viene?
Di do’ la viene?
Vengo da un posto, mondo cane,
dove c’è un sacco di cubane,
dove c’è le noccioline e le brune signorine,
con un bel paio di susine.
Ma e che la dice!
Vengo dai posti ndo’ la musica va a ruba.
Per andar là si deve dire: Si va a Cuba!
E è di laggiù che si porta, porca matina,
la novità di questa Rumba fiorentina.
Laggiù il trippaio te lo chiamano il trippero.
Davvero?
Ed il menefreghista gli è il menefreghero.
Se la m’ascorta tante cose gli dirò
e questa nova Rumba poi gli insegnerò.
Ma un s’intende, sà, davvero.
Stia a sentire!
La stia a sentire!
Questa danza l’è una danza che
c’avrà di certo il più grande avvenire,
l’è speciale, e l’è speciale,
l’è una danza che le donne,
pur avendo lunghe gonne,
se l’arzano talmente
anche se c’è molta gente
e a noi ci viene un accidente.
Mi piacerebbe di veder la Sora Rosa
arzarsi la sottana e non far la scontrosa
e dar un colpo d’occhio a tutto quell’ambiente
che il su’ marito già conosce bene a mente.
Potrebbe darsi si finisca anche a legnate.
È di vero!
Però la moda tante cose l’ha cambiate
e poi, per far ragione, sà, tra i ma ed i se,
se la si balla, qualche cosa certo c’è.
Non mi fa’ ridere, la guardi!
La si provi, via andiamo, la si provi!
Ma e che ho a provare!
A imparare questa danza dà li atteggiamenti
tutti quanti i nodi.
Come faccio!
Ma icchè ho a fare!
Faccia tremolar la schiena
e co’ il collo l’altalena.
Ma così non pole andare,
mi viene il mal di mare.
L’abbia in viso la tristezza
e sui fianchi la gaiezza
ed un pò di tenerezza, ed un pò di tenerezza.
Ma come la vol fare la mia pazienza
pe’ su’ fianchi l’allegrezza, la tenerezza!
Sicuro va, l’è question di intenzione.
Via, forza, via, la s’imposti, via.
No, no, non ho voglia! Ohi, ohi, ohi!
Oh che c’è stato!
Ohi, una scalcagnata sopra un piede!
Ma che scalcagnata!
La vada, vada e la m’ascolti o que gli dico,
e l’è una danza che fa bene all’ombelico.
E la finisca, la mi fà diventar rossa!
Mi par di ritornare a sentire La Mossa!
Via, la non si fermi,
non si stanchi, ancora, ancora,
si deve armeno continuare una mezz’ora,
e quando stanca, con dolori, la vedrò,
la potrà dire: Ora la Rumba già la so.
Um, carino!
Sora Gigia,!
Che c’è!
Oh Sora Gigia!
Ma icchè la vole!
Son tornato proprio adesso,
lo vedete ho ancora in mano la valigia!