(di:
Paolo Conte)
Se mi dici che tu mi ami
non ci credo però,
è un peccato se non mi ami,
questo almeno lo so
sandwich man, sandwich man
cartellone di cinema
che passeggia per la città
sandwich man, sono io,
sono io caricato di immagini
che mi dan le vertigini, sono io
sento la mia vita
che sta diventando un film
sì, ma l’ho già visto
e non mi piace questo film…
c’era musica e pianto
e lui diceva: “è colpa mia”
c’era sogno e possesso
e lei diceva: “è colpa tua”
voglio gli indiani,
non voglio l’amor!
Ha parlato lui prima
e adesso lei parla per due
“io, non sono una cima”…
forse sì, parole sue…
voglio gli indiani,
non voglio l’amor!
“che peccato che non mi ami”,
che peccato però…
stanno lì mani nella mani
senza dire di no…
parli tu, parlo io…
trascinando per la città
le parole del cinema…parlo io…
parla tu, parla tu…
tanto io mi nascondo qui
in un sandwich della reclame…
parlo io…
la domanda è rosso fuoco
e la risposta è blu
la domanda è rosso fuoco
e la risposta è blu
sandwich man,
sandwich man…
sandwich man…